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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Unioni civili a Napoli, c'è l'ok. De Magistris: "Pagina storica"

Approvata la proposta dell'assessore alle Pari opportunità Pina Tommasielli. Il sindaco: "Forte messaggio da Napoli che è la culla della civiltà giuridica in attuazione articolo 3 della Costituzione"

Il registro delle Unioni Civili è realtà. L'atto deliberativo è stato infatti approvato dal Consiglio Comunale di Napoli. Nasce dunque il registro che consentirà ai cittadini conviventi anche dello stesso sesso di avere diritti civili ed anche partecipare ai 'bandi' pubblici.

Il sindaco de Magistris, sottolineando l'utilità dell'atto amministrativo, ha spiegato che il prossimo atto sarà quello della 'cittadinanza simbolica' ai figli degli immigrati al fine di creare una 'carta dei servizi' che garantisca loro l'equiparazione ai bambini napoletani, per tutti i diritti. "Quella delle unioni civili è una pagina molto importante, il Registro lancia un messaggio forte da Napoli che è la culla della civiltà giuridica in attuazione articolo 3 della Costituzione - ha detto de Magistris - i diritti e doveri sono anche di unirsi in modo diverso rispetto alla maggioranza dei cittadini. Stiamo scrivendo una pagina storica che porteremo in tutto il Paese".

L'approvazione della deliberazione in Consiglio Comunale ha visto alcuni distinguo da parte delle forze politiche di opposizione e la richiesta chiara di non confondere i valori della famiglia con le coppie di fatto. "Il registro avrà effetti concreti e non è solo un atto politico - ha detto de Magistris - mettiamo in evidenza dei 'diritti' dormienti e basti pensare che il Sindaco di Milano ne ha chiesto una copia. Voglio sia chiaro che non si deve confondere l'amore con il sesso, noi parliamo del primo caso".

LE REAZIONI - "La città di Napoli, con il Consiglio Comunale, sta cambiando la storia della città con una votazione epocale. L'Amministrazione ha scelto di dare ai cittadini di Napoli una opportunità di dignità nuova, il Registro delle Unioni Civili". Lo dice Carlo Cremona, responsabile dell'associazione I-Ken. "Questa decisione dell'Amministrazione dà seguito ad un punto programmatico della campagna elettorale del Sindaco de Magistris, rispetto a cui ci trovavamo in "disaccordo" in quanto riteniamo che tale dibattito appartenga alla sfera del diritto nazionale che è quello del diritto di famiglia con il matrimonio. Tuttavia riteniamo che tale scelta della giunta e del sindaco vada sostenuta senza remore, perché relativa ad una esigenza dell'Amministrazione, che andrà a ricadere sulla vita di tutti e tutte, a prescindere dall'orientamento sessuale".

Paolo Patané, presidente di Arcigay, esprime "grande apprezzamento" per l'approvazione del registro delle Unioni civili al Comune di Napoli "che testimonia la vicinanza e l'impegno della politica locale sui nostri temi e che viene della terza città d'Italia per grandezza. E' la realizzazione che la politica reale ricomincia a muoversi, dopo un Ventennio di sostanziale blocco berlusconiano. A Napoli il dibattito in Consiglio è stato carico di entusiasmo e ha presentato argomentazioni davvero evolute. Le nostre rivendicazioni - continua il leader di Arcigay - sono oggi orientate al matrimonio tra persone dello stesso sesso e al riconoscimento legislativo di un pluralità di istituti familiari. Speriamo che le spinte locali diano impulso al dibattito politico in ambito nazionale". Fabrizio Sorbara, presidente Arcigay Napoli, ha commentato: "L'approvazione è stato un momento emozionante: la maggior parte dei consiglieri indossava il triangolo rosa e sono state ricordate le vittime dell'odio omofobico. La discussione è durata ben tre ore e con l'approvazione, grazie alla doppia formula (registro e famiglia anagrafica), si è completato un ciclo di rivendicazioni di Arcigay di lungo corso. Il Consiglio ha approvato anche un ordine del giorno che chiede alla Giunta di inserire le unioni civili nello Statuto e il sindaco dovrà farsi portavoce del vento di cambiamento che passa da Napoli in ambito Nazionale. "La speranza" - conclude Sorbara - "é che quello che per il Comune di Napoli è un punto di arrivo rappresenti davvero per il Paese un punto di partenza". (Ansa)
 

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