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Cronaca

Imam di Napoli: "Sarà un Ramadan diverso. Osserveremo il digiuno a casa"

"Nella religione islamica il rispetto delle regole è la prima cosa", spiega l'imam di corso Arnaldo Lucci

Sarà un Ramadan diverso a causa del Coronavirus a Napoli. Moschee vuote e niente iftar collettivo, il pasto che pone fine al digiuno, ma non solo, come spiega l'Imam di Napoli in un'intervista all'Aki-Adnkronos International. Il 24 aprile in piena emergenza Coronavirus partirà infatti il Ramadan, con la necessità di mantenere il distanziamento sociale.

"L'attuale situazione in Italia e nel resto del mondo ci impone di restare a casa ed osserveremo le regole, ricordando come i musulmani aspettino questo mese ogni anno per avvicinarsi spiritualmente a Dio. Durante questo periodo siamo abituati a frequentare le moschee e a svolgere l'iftar insieme, ma quest'anno non sarà così e obbediremo alla legge italiana. Ho già avvertito i fedeli tramite internet, è un dovere restare a casa. Nella nostra vita non è mai accaduta finora una cosa del genere, ma siamo preparati ad osservare il digiuno a casa", ribadisce Abdallah", spiega il giordano Amar Abdallah, imam della moschea di corso Arnaldo Lucci.

"Si terranno conferenze e lezioni durante il Ramadan, ma non preghiere come accade anche alla Mecca e a Medina. Nella religione islamica il rispetto delle regole è la prima cosa", conclude.

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