rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Quindicenne ucciso, il padre: "Nessuna altra rapina, la catenina era sua"

Gli fa eco anche il 17enne complice di Ugo Russo, rimasto ucciso sabato sera nel corso di una tentata rapina ai danni di un carabiniere

"Chiunque volesse portare un fiore per mio figlio, faccia invece una offerta all'ospedale Pellegrini a titolo di ristoro per quanto accaduto subito dopo la sua morte". Così il padre di Ugo Russo, il 15enne ucciso tra sabato e domenica da un carabiniere nel corso di un tentativo di rapina ai danni di quest'ultimo.

La volontà - in occasione dei funerali di Ugo - è quella di risarcire i danni causati dai familiari del ragazzino, diventati violenti all'apprendere la notizia della sua morte. Per le esequie si dovranno comunque attendere i risultati dell'autopsia, non ancora fissata.

Nelle tasche un orologio e una catenina

Il padre della vittima è anche ritornato su quanto trovato dai medici nelle tasche di Ugo. Una collanina e un Rolex, che gli inquirenti sospettavano oggetto di rapina.

"La collanina che Ugo aveva in tasca, quando è morto, e che in molti hanno pensato fosse il bottino di una precedente rapina, era invece sua. Tante foto lo dimostrano", ha raccontato l'uomo. Nessuna denuncia invece fin qui a proposito dell'orologio.

Il complice: "Nessuna altra rapina"

Intanto il fermo di F., il 17enne complice di Ugo Russo, è stato convalidato dal gip Draetta del Tribunale dei Minorenni di Napoli. Gli è contestato il reato di reato di concorso in tentativo di rapina aggravata. Il giudice ha disposto il collocamento del giovane in una comunità di recupero dove sarà trasferito già nel pomeriggio di oggi. L'avvocato del minorenne ha confermato che Ugo e il suo cliente stavano cercando di mettere a segno la rapina "per racimolare soldi da usare per andare in discoteca". "Il ragazzo - ha aggiunto il suo avvocato Mario Bruno - ha confermato che era la prima volta che commetteva un'azione di questo genere e che, quella sera non aveva compiuto altre rapina prima di quella sfociata in tragedia".

La sua testimonianza

"Guidavo il motorino, ma non è mio. Mi sono fermato a due, tre metri dalla macchina del ragazzo – è stata la testimonianza del 17enne – Ugo è sceso, gli ha chiesto l’orologio, lui ha fatto il gesto, come per sfilarselo, e a quel punto ha sparato. Non ha detto di essere un carabiniere. Un primo colpo ha raggiunto Ugo al petto tanto da farlo sbalzare indietro. Si è girato per tornare verso di me. Il secondo proiettile, però, lo ha preso alla testa".

"Addosso un Rolex e una catenina"

 Le indagini

Sono due le procure che stanno lavorando sul caso. La procura dei Minorenni che ha formulato l'ipotesi di reato della tentata rapina, ai danni del 17enne complice del 15enne ucciso, e la procura di Napoli che invece indaga sull'omicidio, sull'atto di devastazione all'interno del pronto soccorso dell'ospedale nel cuore della Pignasecca, e sugli spari effettuati all'esterno della caserma Pastrengo dei carabinieri. Se fosse confermata l'ipotesi di una rapina precedente si aggraverebbe la posizione del 17enne arrestato subito dopo l'uccisione del 15enne. L'inchiesta della procura dei Minorenni è coordinata dal procuratore Maria de Luzenberger e dal sostituto Cerullo mentre quella della procura di Napoli è affidata all'aggiunto Rosa Volpe e al sostituto Simone De Roxas sotto il coordinamento del procuratore Giovanni Melillo.

Il carabiniere indagato per omicidio volontario

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Quindicenne ucciso, il padre: "Nessuna altra rapina, la catenina era sua"

NapoliToday è in caricamento