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Cronaca Ercolano

Ragazzi uccisi a Ercolano, la famiglia di Tullio: “Crimine di ferocia inaudita”

L'indagato si difende: “Ricorso al Riesame”. Per il suo legale non c'era volontà di uccidere i giovani

"Non vi era nessuna volontà  da parte del mio assistito di determinare questa tragedia. Adesso valuteremo il da farsi anche perché dobbiamo acquisire degli atti e poi faremo ricorso al Tribunale del Riesame". A parlare è l'avvocato De Rosa che assiste Vincenzo Palumbo, il 53enne accusato dell'omicidio dei due giovani a Ercolano.
"A tutti vorrei ricordare - ha detto ancora l'avvocato De Rosa - che anche Vincenzo Palumbo è un padre e ha una famiglia: quando si è reso conto che le vittime erano bravi ragazzi, è stato colto da una grave crisi interiore e oggi se ne sono resi conto anche il giudice e i pm". "Il mio assistito sostanzialmente ha confermato le dichiarazioni rese dinanzi agli inquirenti nella prima fase nella caserma dei Carabinieri di Torre del Greco", ha concluso il legale all'esito dell'udienza di convalida del fermo. 

Alla difesa dell'indagato si contrappongono le parole delle famiglie delle vittime. Esprime "gratitudine e rispetto" negli investigatori per "il grande lavoro svolto", quella  di Tullio Pagliaro, ucciso insieme all'amico Giuseppe Fusella. "I magistrati hanno manifestato grande umanità  e rispetto verso il nostro dolore", fanno sapere i familiari di Tullio attraverso il loro legale, l'avvocato Maurizio Capozzo. "Ci affidiamo completamente a loro per fare luce su questa tragedia che ci ha distrutto la vita, nella certezza che sarà  fatta giustizia per un crimine di una ferocia inaudita che non ha spiegazioni e non merita commenti", concludono i familiari.
 

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