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Cronaca Ercolano

Ragazzi uccisi a Ercolano, c'è un video: l'auto si allontanava e Palumbo ha sparato 11 volte

Le telecamere installate sul posto, in via Marsiglia, hanno ripreso la scena. Portici si prepara ad una giornata di lutto cittadino per la data del funerale di Tullio Pagliaro (27) e Giuseppe Fusella (26)

Emergono nuovi dettagli sulla tragedia di via Marsiglia a Ecolano, in cui due ragazzi, Tullio Pagliaro (27) e Giuseppe Fusella (26), sono stati uccisi a colpi di pistola dal 53enne autotrasportatore Vincenzo Palumbo che credeva di avere a che fare con dei ladri.

Le telecamere installate sul posto, infatti, hanno ripreso - nella notte tra giovedì e venerdì scorsi - la scena dell'omicidio. Un altro elemento utile agli inquirenti per comprendere che cosa sia davvero accaduto. Diversi particolari della versione fornita agli inquirenti dal camionista stanno venendo smentiti dai fatti. Per Palumbo è scattato il fermo venerdì sera, al termine di un lunghissimo interrogatorio da parte dei carabinieri.

La versione di Palumbo

L'autotrasportatore di Volla, titolare di una villetta sul luogo della tragedia, ai carabinieri ha riferito di essere stato svegliato dall’allarme della sua abitazione, di essersi a quel punto affacciato e di avere visto una persona che si allontanava dalla sua proprietà per dirigersi verso una Fiat Panda bianca con all'interno un'altra persona e con il motore acceso. Avrebbe quindi preso la pistola che aveva sotto al letto - aquistata "per autodifesa" dopo un recente furto subito - sarebbe uscito fuori al terrazzo di casa e avrebbe sparato all'indirizzo della vettura "quattro o cinque colpi", anche perché l'arma nella ricostruzione del fermato si era "inceppata dopo il primo sparo". A vettura ferma e ancora "fonte di pericolo", quindi.

Attraverso il suo legale d'ufficio, Francesco Pepe, sono state dall'uomo rilasciate anche alcune dichiarazioni. "L’assistito è enormemente dispiaciuto del tragico epilogo, chiede scusa ai familiari - ha spiegato - È profondamente addolorato e non voleva uccidere".

Le contraddizioni rilevate dagli inquirenti

Per gli inquirenti le contraddizioni in questo racconto sono diverse. Innanzitutto hanno accertato che Palumbo ha esploso 11 colpi di pistola, dei quali cinque hanno raggiunto l’auto con a bordo i due ragazzi, colpita mentre si stava allontanando. Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella sono morti immediatamente perché raggiunti alla testa. La loro vettura era in movimento e non ferma: le immagini della sorveglianza mostrano che i colpi sono stati esplosi mentre i ragazzi si stavano allontanando.
Inoltre "le vittime, entrambe incensurate, non detenevano armi da fuoco o di altro genere né strumenti atti allo scasso o per agire travisati - ha spiegato il procuratore Giovanni Melillo in un comunicato alla stampa - Nessun altro elemento risulta acquisito per ipotizzare che le vittime si trovassero in quel luogo per commettere furti o altro genere di reati contro il patrimonio o la persona". Non c'è quindi ragione perché gli inquirenti credano all'effrazione, né alcun motivo perché Palumbo si sentisse minacciato al punto da scaricargli contro una pistola.

"La dinamica dei fatti, per il numero, la sequenza e la direzione dei colpi esplosi, così come ricostruita attraverso le indagini fin qui svolte, appare rivelare una condotta intenzionalmente e senza giustificazione rivolta a cagionare la morte violenta" dei due giovani, puntualizza ancora il procuratore.

L'udienza di convalida del fermo

Intanto è stata fissata a domani 1 novembre l'udienza di convalida del fermo dell'autotrasportatore, intanto in carcere a Poggioreale. All'uomo viene contestato il reato di duplice omicidio aggravato.

Lutto cittadino a Portici nel giorno dei funerali

Le salme delle vittime sono state poste sotto sequestro per l'autopsia, e non c'è ancora una data per i loro funerali. Intanto il sindaco di Portici Enzo Cuomo ha già annunciato che quel giorno sarà lutto cittadino. "L‘uccisione di due giovani ragazzi, Giuseppe e Tullio, due bravi ragazzi, due persone perbene, ha sconvolto la nostra Comunità - ha scritto Cuomo - Anche io, come tanti, sono stato travolto e rimasto incredulo dalla notizia. Sono andato a casa dei genitori di Giuseppe, ed ho parlato a telefono con il papà di Tullio. È impossibile descrivere l’atrocità di un dolore tanto crudele come quello di non vedere più un figlio perché ammazzato con dei colpi di arma da fuoco per cause incredibili ed assurde. Quello che è successo a Giuseppe e Tullio sarebbe potuto accadere a ciascuno di noi o ad un nostro figlio, e questo attesta l’assurdità di una tragedia e la complessità del tempo che viviamo".

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