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Cronaca

Raffaele Cantone lascia l'Anac: “Ero spettatore”

Il magistrato ha chiesto di tornare al Massimario della Cassazione. Duro con il governo in carica

Il magistrato Raffaele Cantone ha rassegnato le sue dimissioni dal ruolo di presidente dell'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione. A pochi mesi dalla conclusione del suo mandato, Cantone ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio e ad alcuni esponenti del Governo. Il magistrato tornerà al suo ruolo al Massimario della Cassazione dove lavorava prima di iniziare la sua avventura nel 2014. La richiesta di tornare in magistratura, in realtà, era già stata avanzata candidandosi ad alcuni incarichi direttivi, tra cui la procura di Torre Annunziata.

Gli scandali giudiziari che hanno investito il Csm hanno fatto slittare la valutazione dei titoli per quelle procure e Cantone non ha voluto più attendere chiedendo di poter tornare in servizio alla Suprema Corte. Il giudice riprenderà servizio quando si riunirà il plenum del Csm che ratificherà la sua richiesta. Cantone ha confessato che si tratta di una “decisione sofferta” ma che non vuole più essere “spettatore passivo” nell'attuale sistema politico. Di fatto l'Anac con l'arrivo del governo giallo-verde ha perso progressivamente potere d'iniziativa contro il fenomeno che si propone di combattere. "Sento che un ciclo si è definitivamente concluso, anche per il manifestarsi di un diverso approccio culturale nei confronti dell'Anac e del suo ruolo" scrive Cantone che palesa il feeling mai nato con l'esecutivo in carica.

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