Raccolta dell'umido compostabile ad Afragola, situazione a macchia di leopardo
L'operazione è partita il 21 marzo dalla Nuova casa, un complesso residenziale situato in località Salicelle: qui avrebbe raggiunto subito cifre record. In altri grandi parchi e condomini, invece, tutto tace
La raccolta dell'umido compostabile è ancora una chimera. Al numero verde "Afragola, città pulita", 800-606042, non risponde nessuno. A quello della società L'Igiene urbana, 800-444088, l'operatrice ci risponde molto candidamente di non essere a conoscenza della cosa.
Fu presentata il 25 febbraio con la promessa che nel giro di poche settimane avrebbe coinvolto oltre diecimila famiglie residenti nei grandi condomini. Ma è sulla nozione di grande condominio, forse, che non ci si intende. Al Parco Giugliano e al Parco delle Palme, situati sul corso Enrico de Nicola, pare che nessuno ne sappia niente. Esattamente come al Parco Guerra, nei pressi del corso Aldo Moro, e al Parco Sant'Angelo, sul corso Meridionle. Non hanno cominciato a farlo neppure nel più grande centro di edilizia residenziale pubblica della Città, il rione 219 in località Salicelle. Idem i caseggiati popolari adiacenti, come il rione Iacp noto come «Mattoni» e il rione detto «180 alloggi».
Lucio Iavarone del Comitato no discarica di Afragola ci spiega che la situazione è a macchia di leopardo e la raccolta della frazione organica sarebbe partita il 21 marzo dalla Nuova casa, un complesso residenziale situato proprio in località Salicelle, di fronte alla stazione dei Carabinieri e di fianco alla 219. E ci dice che da fonti interne gli risulta che abbia raggiunto in breve tempo la percentuale record del 70%. «Se il sindaco di Portici ha affermato che i Porticesi sono scienziati, allora gli abitanti della Nuova casa sono premi Nobel». Queste le parole di Iavarone, che ci ricorda che l'intera zona – circa ventimila residenti – era esclusa dal piano di raccolta differenziata già vigente, quello che non prevede il compostaggio, pertanto le circa sessanta famiglie che abitano i quattro palazzi del parco abitativo sono passate da un giorno all'altro dal cassonetto alla raccolta porta a porta con differenziazione di tutti i materiali, mentre nel resto del quartiere si getta tutto nei vecchi cassonetti e nel resto della città si differenzia, ma con umido conferito insieme col secco non riciclabile.
Secondo quanto si legge in un comunicato congiunto del Comitato no discarica, del locale circolo di Legambiente e dell'onlus La nuova casa, associazione di volontariato che ha sede proprio nell'omonimo condominio, l'amministrazione comunale avrebbe coinvolto la Protezione civile per compiere iniziative concrete atte a far partire la raccolta, mediante la sensibilizzazione della cittadinanza e la distribuzione dei kit comprendenti i sacchetti compostabili. Iavarone ci spiega che la Protezione civile avrebbe a sua volta contattato il Comitato, che ha prontamente messo in atto iniziative finalizzate non solo all'educazione ma anche grazie all'associazione di volontariato che opera nel Condominio, alla vigilanza sulla corretta esecuzione della raccolta e al monitoraggio sulle percentuali.
Gli incontri di formazione organizzati dal Comitato, inoltre, non hanno il mero scopo di insegnare come differenziare, ma soprattutto quello di orientare i cittadini al recupero degli imballaggi e a compiere precise scelte a monte della filiera, selezionando i beni da acquistare anche nell'ottica di produrre la minor quantità di rifiuti possibili. Il prossimo passo sarà la realizzazione dell'impianto di compostaggio già da tempo previsto. Gli altri condomìni ove è partita la raccolta della frazione umida sono il Parco Rocco, tra via Dario Fiore e la Sannitica, e il Parco Sant'Antonio. Secondo il Comitato stentano entrambi a raggiungere percentuali di differenziato accettabile. La zona di via Amendola e corso Alcide de Gasperi è completamente scoperta e facendo due conti si capisce che siamo ampiamente al di sotto delle diecimila famiglie di cui all'annuncio di febbraio. Annuncio nel quale il sindaco, senatore Enzo Nespoli, promise di portare l'attuale percentuale di differenziato al 12% al 30% con questa iniziativa, per poi raggiungere il 50% entro la fine del 2011, grazie a un nuovo piano alla base della gara settennale che dovrebbe determinare un radicale rinnovamento del servizio a giugno prossimo. Il tutto – garantisce il primo cittadino – senza procedere ad aumenti della tarsu, considerando che i cittadini sono già gravati dal nuovo tributo provinciale recentemente introdotto da un decreto del governo Berlusconi.