Le lacrime di Quagliarella dopo la proiezione del documentario: "Minacce e calunnie per anni. Ho vissuto l'inferno"
Il docufilm 'Quagliarella-The Untold Truth' ripercorre la vicenda giudiziaria che ha colpito l'attaccante di Castellammare di Stabia e per la quale un agente è stato condannato in via definitiva
Ieri è stato presentato nella sala Grecale dei Magazzini del Cotone di Genova, il docufilm 'Quagliarella-The Untold Truth', che ripercorre le vicissitudini dell'attaccante di Castellammare di Stabia dopo l'accusa di stalking e le minacce subite, quando militava ancora nel Napoli.
Il documentario in parallelo la carriera da calciatore di Quagliarella e gli anni di minacce e calunnie nei suoi confronti con accuse pesanti all'attaccante e alla sua famiglia sino alle minacce di morte, da parte di quello che si è scoperto poi essere un funzionario delle forze dell'ordine, condannato in via definitiva a 4 anni e 8 mesi ed arrestato nel 2019.
In un'intervista a Sky Sport, è tornato a parlare della vicenda: "Da quando c'è stata la sentenza è cambiato tutto, posso vivere la quotidianità che mi era stata tolta e sono libero di testa. Potevo a quel punto allenarmi spensierato e pensare solo al calcio e a fare gol, cose che prima non potevo. Dovevo pensare anche a quello che poteva succedermi fuori dal campo. Da quel momento sono rinato io e anche la mia famiglia. In tanti non avevano capito la partenza da Napoli, ma dopo la sentenza ho avvertito dalla mia gente e dai napoletani un affetto grandissimo. Ci sono persone che adesso mi abbracciano, alcuni mi chiedono scusa ma io rispondo che nessuno deve chiedermi scusa, perché nessuno sapeva niente".
A TuttoMercatoWeb il calciatore ha poi affermato: "Tante volte rivedendo le immagini ti vengono in mente i compagni di squadra, e spesso sono stato introverso. Ho provato a far vedere la mia parte gioiosa, però era difficile: vivevo un incubo, sorridevi ma non riuscivi a essere davvero partecipe, dentro di me ero morto. Ho cercato di far vedere la parte felice, del Fabio ragazzo normale. Per me è stato molto emozionante rivivere certi momenti".