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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Putipù, Scetavajasse e Triccheballacche: musica e tradizione popolare napoletana

Ecco gli strumenti più folkloristici della tradizione partenopea, parte integrante della cultura napoletana, che ne delineano la grande creatività

La musica popolare è parte integrante della cultura napoletana, un “pezzo” fondamentale della città, così come lo sono alcuni degli strumenti più folkloristici della tradizione partenopea come il Putipù, lo Scetavajasse e il Triccheballacche.

Il Putipù, utilizzato a Napoli ma anche in gran parte del Sud Italia, può essere definito un tamburo “a frizione”. E’ uno strumento molto conosciuto anche con il nome di "Caccavella" o “Pignato”, mentre è noto, ad esempio, come "Bufù" nel Basso Molise, “Cupi Cupi" in Basilicata e “Cupa-Cupa” in Puglia. E’ conosciuto, inoltre, anche con un nome di origine spagnola, il "Pan-bomba". E’ composto da una membrana in pelle animale o in tela grossa, una canna (generalmente di bambù) e da una camera di risonanza (generalmente in legno o in latta). La canna che viene frizionata con un movimento verso il basso e la frizione produce il caratteristico suono dalla tonalità bassa.

Il Triccheballacche, invece, è formato da tre martelletti in legno intelaiati fra loro. Questo strumento della tradizione napoletana, anch'esso conosciuto in quasi tutto il Sud Italia,  consiste in un telaio di legno nel quale scorrono due martelli anch’essi di legno, che il suonatore fa battere contro un terzo martello centrale e fissato al telaio.
Spesso, alle facce esterne dei martelletti vengono applicati sonagli e campanellini, per fare in modo che ogni battito del martelletto produca un suono percussivo.

Anche lo Scetavajasse (in dialetto napoletano "sceta" sta per "sveglia" e "vajassa" che anticamente indicava la serva e oggi più comunemente indica una donna sguaiata) , che spesso accompagna Putipù e Triccheballacche, è uno strumento tradizionale partenopeo conosciuto in tutta l'italia Meridionale. E' costituito da due bastoncini di legno, di cui uno liscio e l'altro dentellato, eventualmente con una serie di piattini metallici sul lato opposto alla dentellatura. Lo sfregamento del secondo bastone sul primo (usualmente tenuto con la mano sinistra da un capo e l'altro capo che poggia sulla spalla), provoca il caratteristico suono.

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