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Whirlpool ad alta tensione. Gli operai: "Pronti a scontri con la polizia"

I lavoratori della multinazionale, in presidio da 8 mesi, hanno bloccato per 30 minuti l'Autostrada A3. Dopo la protesta, il Governo ha convocato un tavolo di confronto per il 29 gennaio

"Sappiamo che gli agenti di polizia devono fare il loro lavoro, ma se a marzo verremo licenziati faremo la guerra tutti i giorni". Sono venti di battaglia quelli che si sollevano dallo stabilimento Whirlpool di via Argine, a Napoli Est. Dopo la tregua natalizia, i lavoratori della multinazionale, in presidio permanente da quasi 8 mesi, sono tornati in strada. 

Attimi di tensione quando il corteo ha forzato il blocco della polizia per occupare entrambe le carreggiate dell'autostrada A3. Gli agenti non hanno opposto molta resistenza, evitando lo scontro frontale e il tutto si è risolto con qualche lieve contusione e una paralisi del traffico di una mezz'ora scarsa. "Siamo stati avvisati che dalle prossime volte la polizia reagirà con più forza - afferma un operaio - ma noi non ci tireremo indietro e ognuno si prenderà le proprie responsabilità. Vorrà dire che finiremo tutti in ospedale". 

La manifestazione è stata indetta perché il Governo non ha dato conferme per il tavolo di confronto promesso per il 20 gennaio. Inoltre, la Whirlpool ha consegnato un documento alla Borsa americana in cui si conferma la chiusura dell'impianto di Napoli. "Il ministro Patuanelli è scomparso dal 27 novembre - attacca Vincenzo Accurso, delegato Uilm - se salta la nostra fabbrica sarà il segnale per altre aziende che verranno in Italia a dettare le condizioni". 

Sarà un caso, ma poche ore il corteo il Ministero dello Sviluppo economico ha convocato lavoratori, Regione Campania e dirigenti dell'azienda a un confronto per il 29 gennaio. "La nostra soluzione è una - avvertono gli operai - Vogliamo tornare a lavorare con l'accordo siglato nell'ottobre 2018. Non esistono piani B".

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