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Cronaca

Covid, la protesta dei tassisti: "Ristori solo per le Partite Iva. Siamo stati abbandonati"

La testimonianza di un tassista napoletano che lancia un appello alle istituzioni

Alzano la voce i tassisti di Napoli che lamentano il totale abbandono delle istituzioni. Ristori parziali o in ritardo sembra stiano mettendo definitivamente in ginocchio la categoria. "Stiamo vivendo un momento di crisi economica grande. Da quasi un anno superiamo le due ore di posteggio, prima di effettuare qualche corsa", ha detto a NapoliToday, Guido Savastano.

"Lo Stato, come tassisti, non ci ha riconosciuto nulla, se non alcuni ristiri per chi è partita iva. Ma in Campania, come nella maggior parte del Sud, i tassisiti fanno capo alle cooperative. Ed è proprio a questi lavoratori che nulla è stato riconoscciuto", ha ancora spiegato.

I soldi della Regione sono bastati per i debiti

"Siamo davanti ad un disagio socio-economico - dice Savastano - Con questo appello vogliamo smuovere le coscienze anche di chi amministra questa città. Il Comune di Napoli, in piena pandemia, ci ha costretti a lavorare perché siamo considerati servizio di pubblica utilità, scendendo in strada anche a turni ridotti".

"Il problema è nato quando c'era bisogno di aiutare la categoria. Nessuno è intervenuto, tranne la Regione. Solo che l'intervento della Regione è stato comunque tardivo: noi non lavoravamo già da marzo, quindi quando sono arrivati i 2mila euro per i tassisti, noi li avevamo già di debito", ha concluso.

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