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Tamponi gratis, occupati i locali del Comune

Manifestazione dei disoccupati del Movimento 7 novembre e di Si Cobas: "L'amministrazione garantisca test gratuiti per chi soffre"

Tamponi gratis per i disoccupati della città. E' questa la richiesta che arriva dalla piazza. Il sistema di tracciamento è saltato. Lo dicono i medici, lo conferma la Asl che ammette ritardi e difficoltà nella somministrazione di controllo. A pagarne le spese sono cittadini, lavoratori  e disoccupati. Condizione che ha spinto Movimento disoccupati 7 novembre e lavoratori portuali Si Cobas a protestare davanti alla sede del Consiglio comunale di Napoli, in via Verdi. 

I manifestanti hanno occupato alcuni locali in attesa di ottenere un incontro ufficiale con l'Amministrazione cittadina. Confronto che dovrebbe avvenire il giorno 20 gennaio. "Non è possibile che qualcuno pensi i tamponi siano gratis per i consiglieri comunali e che disoccupati e lavoratori precari li debbano pagare a proprie spese - afferma Edoardo Sorge, portavoce del Movimento 7 novembre - Anche i test rapidi, che in altri paesi sono gratuiti, qui li paghiamo 15 euro. Per un molecolare servono 50-60 euro, non è sostenibile. Il Comune si impegni a garantire tamponi gratis a queste persone". 

Una situazione resa ancora più grave dai ritardi delle Asl campane per i test di controllo per uscire dall'obbligo di isolamento. "Già la quarantena non viene considerata più malattia e quindi il lavoratore deve restare a casa senza percepire reddito - spiega Mario, operaio portuale - Poi, per tornare a lavorare prima è costretto a pagare il tampone di tasca sua, altrimenti con i tempi dell'Asl aspetterebbe altri giorni senza poter tornare a lavorare". 

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