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Scuola, ristoratori, agenzie di viaggio: la protesta continua

Le rivendicazioni: stop alla didattica a distanza per le scuole elementari e sostegno certo per le aziende che restano chiuse e i lavoratori in cassa integrazione

Protesta non stop davanti a Palazzo Santa Lucia. Anche oggi, 28 ottobre, la sede della Regione Campania è stata presidiata da cittadini, circa un centinaio, afferenti a diversi settori per ribadire il no al mini-lockdown campano e per pretendere ristori certi. Da un lato le mamme che chiedono la scuola in presenza almeno per i ragazzini delle scuole elementari; dall'altro, ristoratori e cuochi che chiedono, in luogo di attività chiuse, sostegni certi a imprese e lavoratori. Presenti anche i titolari delle agenzie di viaggio. 

"La didattica a distanza non solo non è scuola, ma è fonte di discriminazione - affermano i genitori degli alunni - Molte famiglie non possono permettersi il pc e la connessione e non hanno avuto il bonus regionale. I nostri figli si stanno intristendo a casa nei mesi che dovrebbero essere fondamentali per la loro formazione". 

Tra chiusure anticipate, asporto negato, delivery limitato, i risotratori vivono settimane di preoccupazione e caos: "Questa crisi ci sta uccidendo - spiega un dipendente - non ci sono informazioni chiare e non sappiamo che sostegni arriveranno. Ancora non ho percepito tutta la cassa integrazione della prima ondata". 

Alzano la voce le agenzie di viaggio, che con il blocco quasi totale dei flussi turistici sono ferme da Natale 2019: "Il decreto di Conte non ci chiude e quindi non ci riconosce ristori - spiega Antonello Calvino - ma è una farsa perché il settore è morto da mesi". 

Gli annunci di proteste si susseguono al ritmo vortiginoso, grazie al tam tam sui social network. 

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