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Cronaca Porto / Via Santa Maria La Nova

Occupata la Provincia: si protesta contro la discarica di Chiaiano

Cittadini di Marano, Mugnano e Chiaiano presidiano la sala del consiglio e chiedono l'immediata chiusura di Cava del Poligono. I comitati: "Disastro ambientale senza precedenti. Il silenzio della Provincia è assordante"

Un folto gruppo di cittadini di Chiaiano, Marano e Mugnano ha appena occupato la Provincia di Napoli (sala del Consiglio) a Santa Maria La Nova. Le motivazioni del forte, ma pacifico, atto di protesta sono da ricercarsi nella richiesta dell’immediata chiusura della tristemente nota discarica di Chiaiano, con la conseguente e relativa bonifica.

I cittadini, esasperati da una situazione sempre più insostenibile, chiedono, inoltre, che venga presto approvato un piano territoriale dei rifiuti che sia veramente fuori dalle logiche di discariche e inceneritori, volto alla realizzazione del ciclo virtuoso, verso il quale i Comuni di Marano e Mugnano e la municipalità di Chiaiano si sono oramai orientati da tempo con brillanti risultati.

A promuovere la mobilitazione il Presidio Permanente contro la Discarica di Chiaiano e Marano, il Comitato Civico Cambiamo Mugnano e la Rete Commons. I comitati spiegano che la discarica di Chiaiano è un disastro ambientale senza precedenti sul territorio (cosa del resto accertata e riconosciuta). I miasmi aumentano giorno per giorno e da tempo sono divenuti insopportabili, i disagi per i residenti, troppo spesso “agli arresti domiciliari” a causa dell’aria irrespirabile, sono innumerevoli e non più sostenibili. Inoltre i cittadini lamentano la poca chiarezza della Provincia rispetto alla reale capienza attuale dell’invaso e rispetto ai tempi di chiusura, che secondo i documenti ufficiali dovrebbe avvenire non oltre il 31 dicembre di quest’anno.

I cittadini hanno documentato l’esistenza di geyser di percolato di altezza pari a circa 15 metri (uno esploso ad agosto, proprio mentre in discarica effettuavano un sopralluogo rappresentanti dei comitati e delle amministrazioni locali) mentre dalle perizie effettuate per conto della procura è emerso che i materiali utilizzati per coprire il suolo della cava sono di pessima qualità, con il gravissimo conseguente rischio di contaminazione delle falde acquifere.

Da mesi (anzi da anni) i cittadini dell’area nord di Napoli sono uniti in questa battaglia per riaffermare il proprio diritto alla salute, per proteggere i propri figli da un destino di disagi e malattie. Ma il loro grido è sempre rimasto inascoltato. “Dinanzi alle ripetute richieste di chiarimenti – sottolineano i cittadini accorsi alla protesta - e di interventi urgenti da parte della popolazione, la Provincia di Napoli ha sempre risposto con un assordante silenzio. Anzi nel piano rifiuti di quella zona, la Provincia ha individuato altre 8 cave a Marano da adibire a discarica”.

I comitati inoltre comunicano che la protesta continuerà ancora domani, con un presidio presso la Provincia stessa, in Piazza Santa Maria La Nova a partire dalle ore 12.30 e invitano tutti i cittadini ad unirsi alla mobilitazione.

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