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Cronaca

Cardarelli, riapre il pronto soccorso ma restano i problemi di personale

Lo stop per codici verdi e gialli risaliva a lunedì

Cambia ancora la situazione al pronto soccorso del Cardarelli. Dopo lo stop l'altro ieri causa forte affollamento, oggi ha riaperto. I vertici del nosocomio riferiscono di una forte accelerazione allo smistamento nei reparti dei pazienti, da cui il nuovo via libera all'accoglienza anche dei codici gialli e dei codici verdi (quella ai codici rossi non si era mai interrotta).

Proseguirà l'accelerazione, per quanto possibile, dello smistamento dei pazienti ai reparti per tenere aperto il pronto soccorso. Il tutto mentre resta il problema dal basso numero di personale, dovuto sia alle ferie che al Covid contratto da un ampio numero di dipendenti.

La lettera di infermieri e operatori sanitari

Ieri una missiva - ad opera di infermieri ed operatori sanitari - era intanto stata indirizzata al direttore generale, al direttore sanitario, al direttore amministrativo, al capo dipartimento di emergenza, al direttore Sirt e alle sigle sindacali. Chiedeva "che si intervenga in modo preciso per ripristinare un clima sereno e di collaborazione in un reparto nevralgico dove gli operatori sono in burn-out e anche la salute personale viene messa a rischio". Gli autori della lettera hanno parlato di "mortificazioni" e "vessazioni" cui viene sottoposto il personale, e fatto riferimento più o meno esplicito al primario ponendosi al fianco della coordinatrice.

"Gli scriventi infermieri e Oss del Pronto Soccorso ancora una volta devono constatare con grande amarezza che sono venute meno le condizioni di fiducia e di rispetto nei confronti del responsabile dell’UOC – recitava la lettera – È ormai prassi quotidiana la mortificazione e la vessazione del personale in un clima di continue malversazioni gratuite mentre nulla viene messo in campo per migliorare la situazione di enorme stress lavorativo che da mesi grava sugli operatori. Invece non si perde occasione per creare problemi pretestuosi che producono grave disagio e impattano in modo estremamente negativo sulle prestazioni del personale". "Ancor più grave è la continua e quotidiana guerra messa in campo nei confronti della nostra coordinatrice, alla quale già in una precedente occasione avevamo espresso il nostro pieno e incondizionato sostegno e che riaffermiamo con totale convinzione in questa sede. Chiediamo che si intervenga in modo preciso per ripristinare un clima sereno e di collaborazione in un reparto nevralgico dove gli operatori sono in burn-out e anche la salute personale viene messa a rischio"

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