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Cronaca

"Il Progetto Jonathan Vela per i minori a rischio chiusura"

Il presidente dell'associazione promotrice, Silvia Ricciardi, ha denunciato al consiglio regionale la situazione

Il progetto “Jonathan Vela”, coordinato dall'associazione Jonathan Onlus, probabilmente è al capolinea. A dare la notizia del probabile stop all'iniziativa - che ha coinvolto finora decine di ragazzi con problemi sociali o anche colpevoli di gravi reati - è stata la presidente dell'associazione Silvia Ricciardi. La Ricciardi è intervenuta nella sede del consiglio regionale della Campania, dove è stato proiettato un video sul “Progetto Jonathan Vela”, una variante del “Progetto Jonathan” attivo dal 1998 al fine del recupero e reinserimento lavorativo di giovani che hanno avuto problemi con la giustizia.

“Da anni accogliamo nelle nostre strutture ragazzi con problemi – ha spiegato Ricciardi – che ci vengono affidati dal Centro di giustizia minorile. Da un po' di tempo il progetto di ingresso nelle nostre comunità è stato sospeso e quindi non abbiamo abbastanza ragazzi da avviare al 'progetto Vela'”. Moltissimi sono stati, nelle ultime edizioni, i giovani dai 14 ai 21 anni affidati alla Onlus Jonathan: per molti di loro si sono aperte le porte del mondo del lavoro nonché del mare, proprio imparando a veleggiare e a sentirsi parte di un gruppo, un equipaggio. “Abbiamo proposto – ha aggiunto Ricciardi – alla Regione Campania di realizzare profili professionali per i mestieri del mare perché molti di questi giovani hanno fatto delle esperienze importati e vorrebbero lavorare nel mondo della vela o del mare in genere”.

Il video proiettato questa mattina alla presenza del giudice dei minori, Piero Avallone, il garante per l'infanzia Cesare Romano, Giovanni Longobardi di Federvela e Rosa D'Amelio, presidente della commissione speciale Politiche giovanili, è il frutto dell'esperienza avuta da un gruppo di ragazzi che negli anni ha partecipato alla “Regata dei Tre Golfi” grazie all'aiuto anche della Fondazione Mascalzone Latino. “La Campania sta cercando di investire nel sociale in modo diverso – ha aggiunto Severino Nappi, assessore regionale al Lavoro – per contribuire anche all'inserimento del lavoro riconoscendo delle competenze specifiche anche per quei giovani che hanno avuto problemi. È evidente che abbiamo bisogno di accompagnare i minori a rischio in un percorso lavorativo differente, con il coinvolgimento delle imprese”.

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