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Cronaca Torre annunziata

Profilo Facebook falso per Marco Guida: continua l'inchiesta

Rigettata l'archiviazione dal tribunale di Torre Annunziata. Continua l'indagine sul finto messaggio che poteva costare la carriera all'arbitro oplontino

Le regole dell’Aia (Associazione Italiana Arbitri) sono chiare: gli arbitri non possono avere profili social ufficiali. Per questo motivo Marco Guida, 35 anni e con all’attivo oltre 100 partite dirette in serie A, ha rischiato che la sua carriera da arbitro internazionale fosse distrutta a causa di un falso account aperto da qualche “buontempone” che sarà ora individuato dalla Polizia Postale. Il noto fischietto, nato a Pompei ma iscritto alla sezione arbitrale di Torre Annunziata, ha presentato denuncia alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata per ristabilire la verità su un post che fece tanto discutere due anni fa. Era il 6 gennaio 2015, Guida arbitrava la partita di campionato Udinese – Roma nel corso della quale convalidò un gol, considerato ambiguo, del difensore Astori.

In pratica il pallone colpì prima la traversa e poi cadde a terra oltrepassando la linea di porta. Il gol portò alla vittoria la Roma e fu accolto da vibranti polemiche dai tifosi friulani. Il giorno dopo la partita su un profilo Facebook che recava il nome dell’arbitro fu pubblicata un fotogramma del gol con la spiegazione della decisione presa. Guida fin da subito spiegò che si trattava di un profilo falso e presentò denuncia alla Procura della Repubblica per difendere la propria carriera. Facebook ha oscurato il profilo e ieri mattina il giudice del Tribunale di Torre Annunziata, accogliendo l’opposizione all’archiviazione presentata dai legali dell’arbitro, ha disposto il prosieguo dell’inchiesta per individuare i responsabili.

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