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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Casavatore

Prof aggredito, identificati presunti aggressori: c'è anche il genitore di un alunno

L'aggressione sarebbe avvenuta dopo che il professore abrebbe sgridato una classe

Sono state identificate due persone del gruppo che, lo scorso 17 febbraio, avrebbe aggredito sotto casa un professore a Casavatore. Enrico Morabito - questo il nome del docente - è stato raggiunto presso la sua abitazione e malmenato nel corso del pomeriggio. Per il professore, l'episodio è legato ad una sgridata del quale si è reso protagonista nel corso della mattina dello stesso giorno presso la scuola "Antonio De Curtis" di Casavatore.

In quella occasione, il docente - lì per una supplenza - aveva richiamato gli alunni di una prima media perché troppo rumorosi. Dopo l'aggressione, il docente venne accompagnato all'ospedale di Frattamaggiore dove venne curato per le ferite riportate. Inoltre, Morabito denunciò tutto ai Carabinieri che fecero subito partire le indagini.

Tra gli identificati c'è il genitore di un alunno

Tali indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, hanno permesso di individuare due 35enni, rispettivamente originari di Napoli e Casavatore, che in concorso con altri soggetti - non ancora identificati - avrebbero partecipavano all'aggressione. I carabinieri, dopo aver ascoltato la vittima e altre persone informate sui fatti, e dopo aver visionato le immagini di videosorveglianza, hanno identificato i due soggetti: uno di questi risulta essere il genitore di un alunno della classe dove Morabito ha effettuato la supplenza.

Nei confronti dei soggetti identificati è stato emesso avviso di conclusione delle indagini preliminari per il reato di lesioni personali aggravate dall'aggressione di gruppo, per motivi futili.

La versione del docente

Il docente, come detto, ha sempre sostenuto il collegamento tra i due episodi: richiamo alla classe e aggressione. In un'intervista a NapoliToday ha dichiarato: “Il giorno dopo l’aggressione il preside mi dice che è arrivata, stranamente, una lettera a scuola dove i genitori si lamentano di un mio linguaggio volgare usato in classe. Guarda caso, linguaggio volgare che io avrei usato solo in quella classe”.

Nell'occasione, Morabito lanciò anche un messaggio ai suoi aggressori: “Vergognatevi. Vergognatevi perché i vostri figli sono in pericolo e il pericolo dei vostri figli siete voi. Siete voi che state rubando il futuro a questi ragazzi. Dovrerste voi imparare da loro e non il contrario”.

La versione dei genitori

L'accusa di Morabito è sempre stata chiara e la cosa non è piciuta ai genitori della classe. Gli stessi, infatti, in una lettera aperta - pur condannando l'aggressione al docente - risposero in maniera decisa, rilanciando a loro volta accuse pesanti verso Morabito. 

"I nostri figli dalle primissime battute sono stati dipinti come “mostri” incapaci di autogestirsi, sebbene tale circostanza non sia mai emersa dagli insegnanti di ruolo; gli stessi “mostri” che nella durata della supplenza del Prof. Morabito sono stati giudicati con una sfilza di 8 e 9, come risulta dal registro di classe.

L’atmosfera gioiosa dei primi due giorni di supplenza nei quali il Prof. Morabito rilasciava autografi a bambini di 10/11 anni narrando loro l’ampia carriera da regista che lo aveva visto protagonista di molteplici lavori nel campo dello spettacolo, seguita da selfie di gruppo, purtroppo è stata sostituita nel prosieguo di questi lunghi 5 giorni di supplenza da atteggiamenti per nulla rispondenti al ruolo di insegnante. Tali atteggiamenti, contrariamente a quanto sostenuto dal Prof. Morabito in tutte le testate giornalistiche e nelle varie ospitate televisive, hanno gettato i bambini in uno stato di prostrazione, disperazione e disorientamento.

I bambini, in quanto privati di qualsiasi punto di riferimento, nella giornata di giovedì 17 febbraio 2022, minacciati di essere sospesi, di essere divisi come classe, di subire un abbassamento dei voti con conseguente bocciatura ed infine minacciati di perdere le proprie amicizie scolastiche sono sfociati in lacrime. I bambini, al posto della normale reazione umana di conforto ed incoraggiamento, hanno ricevuto dal prof. Morabito, diversamente da quanto sarebbe stato naturale fare, solamente derisione e la conferma delle punizioni minacciate".

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