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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Inaugurazione anno giudiziario, Riello: “Qui egemonia culturale dei delinquenti”

Dura la relazione del procuratore generale di Napoli. “Serve una ribellione morale, abbiamo solo cortei e fiaccolate a cadaveri caldi, c'è silenzio e un muro di omertà”. La replica del sindaco: "Napoli si sta già riscattando"

Egemonia culturale non nelle mani dei galantuomini, ma dei delinquenti”: così Luigi Riello, procuratore generale di Napoli, in uno dei più duri passaggi della sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario.

“Il fatto indiscutibile che a Napoli e nella nostra regione i galantuomini siano in numero decisamente maggiore dei delinquenti non può farci credere, come acutamente ha argomentato Antonio Polito – prosegue Riello – che l’egemonia culturale sia nelle mani dei primi e non dei secondi. Anzi, purtroppo, è vero il contrario ed è questo il vero aspetto dolente”.

“Perfino in società più omertose e più abituate al dominio della violenza la “parte buona” della popolazione è riuscita a farsi sentire nei momenti topici e a provocare una ribellione morale che qui da noi non scatta mai – ha proseguito il procuratore – Una ribellione morale come quella che a Palermo, dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio, si tradusse in una forte e inequivocabile reazione civile che sorresse la risposta dello Stato. Qui no, se si eccettuano qualche corteo o fiaccolata a cadaveri caldi. Poi silenzio, anzi un muro di omertà”.

Inaugurazione anno giudiziario: il video

Riello ha parlato anche del crescente fenomeno delle baby gang criminali, sottolineando che possono essere affrontate soltanto con “un esercito di insegnanti, una scuola che funzioni”. “Non siamo qui per diffondere allarmismi – ha aggiunto – ma nemmeno per nascondere la testa sotto la sabbia e far finta che vada tutto bene. Le violenze sconvolgenti che vedono minorenni come protagonisti e vittime sono solo l’ultimo anello di una catena di fatti pur diversi che concretizzano gravissime ferite al livello di civiltà e vivibilità di questa nostra terra splendida e vitale”.

I tanti cittadini onesti non rimangano inerti a guardare le azioni dei delinquenti ma facciano anch’essi la loro parte per aiutare le forze dell’ordine e la magistratura – ha concluso – ad assicurare la giustizia in questo territorio e garantire i diritti di tutti contrastando la violenza e la prevaricazione di pochi”.

La risposta di de Magistris

Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Napoli Luigi de Magistris. "Non sono d'accordo - ha detto il primo cittadino a proposito delle dichiarazioni di Riello - È una affermazione profondamente ingenerosa nei confronti della stragrande maggioranza dei napoletani che ha scelto di riscattare questa comunità, dei napoletani che sono diventati protagonisti del loro destino e che sono le vittime di pochi delinquenti". "Oggi l'egemonia culturale a Napoli - ha concluso - è fatta delle tante associazioni, dai comitati, dai movimenti sociali. Non vedo una Napoli al capolinea che si deve riscattare, ma una Napoli che si sta già riscattando".

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