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Cronaca

Rifiuti, Bertolaso si avvale della facoltà di non rispondere

Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, a Napoli per testimoniare al processo per i presunti illeciti nello smaltimento dei rifiuti in Campania si è avvalso della facoltà di non rispondere

Guido Bertolaso, il capo della Protezione Civile, a Napoli al processo per i presunti illeciti nello smaltimento dei rifiuti in Campania si è avvalso della facoltà di non rispondere ottemperando alla scelta difensiva dell'avvocato dello stato Ettore Figliolia che lo assiste. Nello stesso processo è imputato, tra gli altri, l'ex governatore Antonio Bassolino.
L'avvocato Figliolia ha spiegato che deporre sarebbe stato controproducente per il capo della Protezione civile dal momento che sono ancora pendenti i due procedimenti penali nei quali è coinvolto, quello relativo alla gestione non autorizzata dei rifiuti e quello per truffa aggravata, falso ideologico e traffico illecito di rifiuti. Proprio l'avvocato Figliolia aveva eccepito che Bertolaso non potesse rendere interrogatorio come testimone assistito ai sensi dell'articolo 197 bis, poiché non ha mai reso dichiarazioni accusatorie nei confronti degli imputati dell'attuale processo. Al termine di una lunga camera di consiglio la Corte, accogliendo questa eccezione, ha deciso di sentire il teste ai sensi dell'articolo 210, che gli consente di rispondere solo se vuole. A questo punto, Bertolaso, seguendo le indicazioni dell'avvocato, si è astenuto.
Tra gli illeciti contestati agli imputati dai pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, il mancato funzionamento degli impianti per la produzione di combustibile da rifiuti e la conseguente creazione di altrettante discariche all'interno degli impianti stessi, bombe ecologiche da cui fuoriuscivano enormi quantità di percolato. In questo processo Bertolaso è teste in quanto tra il 2006 e il 2007 ricoprì la carica di commissario straordinario all'emergenza rifiuti. I reati contestati agli imputati, comunque, si avviano verso la prescrizione (già dichiarata dal collegio per alcuni capi di imputazione): a due anni dall'inizio del dibattimento, infatti, è ancora in corso l'esame dei testi dell'accusa. Diversa e più complessa la situazione dell'altra vicenda giudiziaria attinente alla gestione dei rifiuti in cui é coinvolto il capo della Protezione civile. Iscritto nel registro degli indagati dai pm Noviello e Sirleo, la sua posizione fu poi stralciata dal procuratore, Giovandomenico Lepore, assieme a quella di altri sei indagati, tra cui il prefetto di Napoli, Alessandro Pansa. La vicenda provocò forti contrasti e tensioni nella Procura napoletana. Per Bertolaso, infine, Lepore chiese il rinvio a giudizio per il reato meno grave, la gestione non autorizzata di rifiuti, proponendo invece l'archiviazione per il traffico illecito di rifiuti. La vicenda, nel frattempo, è diventata di competenza della magistratura romana a causa della presenza, tra gli imputati, del pm di Napoli Giovanni Corona, ex consulente di Pansa. Per quest'ultimo, peraltro, la stessa Procura ha chiesto l'archiviazione.

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