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Ponte Morandi, via al processo. Battiloro: "In gioco la credibilità dello Stato"

Il 7 luglio comincia il procedimento per il crollo del 2018 che vede 58 persone imputate. Le parole del papà di Giovanni, una delle sei vittime napoletane: "Spero che arrivino sentenze che cambino la storia di questo Paese"

Ci sono voluti quasi quattro anni perché cominciasse il processo per il crollo del Ponte Morandi. Il via è previsto per il 7 luglio 2022, ma la sentenza di primo grado non arriverà prima di due anni. Il 14 agosto 2018 il ponte collassò su se stesso uccidendo 43 persone. Sei le vittime napoletane. Tra loro, anche quattro giovani di Torre del Greco partiti per le vacanze estive: Giovanni Battiloro, Andrea Bertonati, Antonio Stanzione e Gerardo Esposito. 

Roberto Battiloro, papà di Giovanni, 29 anni, è tra quelli che in questi quattro anni si è battuto di più per arrivare a questo giorno. E' provato da quattro anni di dolore e lotta: "Questo è il processo più importante della storia italiana, è in gioco la credibilità stessa dello Stato. Perché il primo responsabile della morte di quelle persone, mio figlio compreso, è lo Stato che non ha controllato che la concessionaria, Autostrade per l'Italia, facesse bene il suo lavoro". 

L'accusa che arriva dalla Procura di Genova è che i vertici di Autostrade fossero consapevoli dei rischi e nonostante ciò non abbiano adottato le contromisure adeguate. Sarà un processo di dimensioni epiche, con 178 testimoni. Tra essi anche Roberto Tomasi, attuale ad del Gruppo, che si troverà a testimoniare contro il suo predecessore, Giovanni Castellucci, che invece sarà alla sbarra. 

"Ci sono stati momenti in cui abbiamo temuto che non si arrivasse a questo momento - prosegue Roberto Battiloro - Abbiamo avuto paura che i poteri forti avessero la meglio. Abbiamo dovuto subire tanti attacchi, come quando ci è stato detto che ci stavamo attaccando ad accuse false. La mia fiducia nella giustizia è sospesa, dipenderà dalla conclusione di questo processo. Spero arrivino sentenze che mettano fine al malcostume italiano".

Il 6 luglio, a Vietri sul Mare, Giovanni sarà ricordato al Quinto memorial Michele Siani, dove, come tutti gli anni, sarà consegnato il premio Giovanni Battiloro. Sarà l'ultimo abbraccio prima dell'inizio del processo.

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