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Cronaca

Caso Eternit, proprietario a giudizio per omicidio volontario

Stephan Schmidheiny sarà l'unico imputato dinanzi alla Corte d'Assise di Napoli

L'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny è stato rinviato a giudizio con l'accusa di omicidio volontario. Il numero uno dell'Eternit sarà l'unico imputato nel processo denominato “Eternit bis” che si terrà dinanzi alla seconda sezione della Corte d'Assise di Napoli. A deciderlo è stato il Gup del tribunale partenopeo Alessandra Ferrigno nel corso dell'udienza di oggi. Il filone napoletano dell'inchiesta arriva così in aula con Schmidheiny come imputato di un'accusa gravissima come richiesto dai sostituti procuratori Anna Frasca e Giuliana Giuliano. Il prossimo 12 aprile verrà celebrata la prima udienza.

Le parole dell'Osservatorio nazionale amianto

Soddisfazione è stata espressa dall'Ona, l'Osservatorio nazionale amianto, che si è costituto parte civile nel procedimento. “L'Ona continua la sua battaglia per assicurare giustizia ai lavoratori dell'Eternit che ha provocato centinaia di morti, e alle loro famiglie. Ci auguriamo che questa volta lo svizzero non riesca ad uscire dalle maglie della giustizia italiana” ha dichiarato il presidente Ezio Bonanni mentre la difesa degli interessi della parte lesa verranno curati dall'avvocato Flora Rosa Abate. Schmidheiny è stato prosciolto per intervenuta prescrizione nel corso del processo dinanzi alla Corte d'Appello di Torino dopo essere stato condannato in primo grado a 18 anni di carcere per il reato di disastro ambientale.

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