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Cronaca Torre annunziata

Clan Gionta: giudizio immediato per Ciro Nappo

Il ras del clan Gionta dovrà comparire subito dinanzi ai giudici insieme al suo presunto vivandiere, Vincenzo Ametrano

L'ultimo ras del clan Gionta verrà processato immediatamente. È quanto ha ottenuto la Dda di Napoli ai danni di Ciro Nappo, l'ultimo latitante del clan di palazzo Fienga. Il pm dell'Antimafia, Sergio Ferrigno, aveva chiesto il giudizio immediato per lui e Vincenzo Ametrano, il 38enne presunto vivandiere della primula rossa. Nappo deve rispondere della violazione degli obblighi derivanti dalla sorveglianza speciale mentre Ametrano di favoreggiamento personale nel corso della sua latitanza. Latitanza conclusasi dopo un anno nonostante il ras avesse organizzato tutto per rimanere in zona e continuare ad esercitare il proprio ruolo all'interno della cosca. Nappo era nascosto in un casolare, in un terreno agricolo a Trecase, cittadina ai piedi del Vesuvio confinante con la sua Torre Annunziata.

Un casolare che era diventata la sua piccola roccaforte. Tutto intorno aveva fatto installare un sistema di videosorveglianza capace di tenere sotto controllo anche via Panoramica, la statale che era l'unico punto di accesso al terreno. Dai monitor poteva vedere chiunque si avvicinava. Il piano non funzionò contro i militari del Nucleo investigativo torrese che cinsero d'assedio tutta l'area portando a termine un'attività investigativa durata mesi. Nappo provò anche a scappare all'interno delle campagne circostanti ma ormai per lui era troppo tardi. Così si consegnò ai militari senza opporre resistenza. I carabinieri una volta entrati nel covo trovarono una serie di strumenti per il travestimento tra cui anche delle parrucche.

Nappo si era fatto fare anche dei documenti falsi. Inoltre, elemento più importante, aveva con sé una pistola semiautomatica Smith & Wesson con matricola abrasa, 39 proiettili calibro nove ed un fucile ad aria compressa caricato a pallettoni. Venne sequestrato anche uno scooter Honda Sh con il quale probabilmente si spostava lui o il suo complice e vivandiere. Nappo deve scontare, inoltre un residuo di pena di quattro anni e cinque mesi per associazione mafiosa.

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