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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Processo per la morte di Davide Bifolco, sentenza rinviata: chiesta nuova perizia balistica

Giovanni Macchiarolo, il carabiniere che ha sparato, tornerà in aula a novembre. All'esterno del tribunale si erano radunati una cinquantina di giovani per chiedere giustizia

Era attesa per oggi la sentenza nei riguardi di Giovanni Macchiarolo, carabiniere accusato di aver colpito a morte il 17enne Davide Bifolco la notte del 5 settembre 2014, su via Cinthia. Il gup ha però accolto la richiesta del legale di parte civile Fabio Anselmo, volta ad un supplemento di istruttoria soprattutto in fatto di accertamenti balistici: l'ultimo capitolo del processo è stato quindi rinviato, ed il prossimo appuntamento in aula è fissato al 19 novembre.

All'esterno del tribunale si erano radunati una cinquantina di giovani, del Rione Traiano ma anche provenienti da movimenti ed associazioni, a manifestare perché venga fatta giustizia.

Nei confronti dell'imputato, accusato di omicidio colposo, il pm nella scorsa udienza aveva chiesto tre anni e quattro mesi. L'avvocato della famiglia Bifolco sostiene invece la tesi che si sia trattato di omicidio volontario e non colposo, ed una ricostruzione molto diversa degli eventi rispetto a quella della difesa, a partire da un posto di blocco – non rispettato dalla vittima – che in realtà non avrebbe mai avuto luogo.

"Giustizia sarà fatta se accerta i fatti, non solo se l'imputato viene condannato a 20 anni - spiega l'avvocato Anselmo - Non ho la corsa a fare i testimoni. Mi dicevano che accadeva perché c'è la camorra, poi ho letto gli atti ed ho capito che le non verità le dicevano i carabinieri. Gli atti non tranquillizzano sulla natura colposa del fatto. Ora bisogna attendere la perizia balistica che è molto debole".

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