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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Torre annunziata / Viale Pastore Raffaele

Nuovo processo per il narcos latitante

A giudizio per associazione mafiosa, Luigi Bollino, irreperibile dal 2013 dopo l'operazione “Mano Nera”

Un nuovo capitolo dell'epopea criminale di Luigi Bollino può essere scritta nel corso del processo per associazione mafiosa partito dinanzi al tribunale di Torre Annunziata. Il narcos latitante dal 2013 è a giudizio con Luigi Savino e deve rispondere di un'accusa pesantissima. La sua storia è partita da Palazzo Fienga, roccaforte del clan Gionta dove viveva e dove si è formato “criminalmente”. Poi il trasferimento a via Cuparella, storica roccaforte del clan avverso dei Gallo-Cavalieri, rivali giurati dei Gionta. Fino a “meritarsi” il raid omicidiario a cui riuscì a sottrarsi per miracolo nel 2006. Venne raggiunto dai sicari in un bar di via Pastore insieme a due altri uomini ritenuti vicini ai Gionta, ma riuscì a sopravvivere ai proiettili che lo colpirono in più parti del corpo.

Da quel momento aveva sempre tenuto un profilo basso fino al 4 aprile 2013, giorno della retata “Mano Nera” che decimò entrambi i clan cittadini ma soprattutto la sponda dei “cavalieri”. Le forze dell'ordine lo cercano da allora ma intanto i processi a suo carico continuano in contumacia. Come quello che è cominciato in questi giorni e che ha avuto come primo atto la deposizione in aula di uno dei collaboratori di giustizia del clan Gionta, Vincenzo Saurro, che ha ricostruito in aula gli equilibri criminali in città al momento del raid a cui l'imputato sopravvisse.

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