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Il ponte "fantasma" di via S. Giacomo dei Capri tra spreco pubblico e rischio crollo

E' lì sopseso da almeno 30 anni, ma è tornato sotto i riflettori dopo il crollo del ponte Morandi. La sopraelevata che si intravede da via San Giacomo dei Capri avrebbe dovuto consentire il decongestionamento del traffico del Vomero, quartiere collinare di Napoli, collegando la strada a via Janelli e alla vicina uscita della tangenziale.

Cominciato all'inizio degli Anni '80, i lavori al viadotto sono stati interrotti pochi anni dopo. Il risultato è ciò che vedete: poche decine di metri di ponte sospese a mezz'aria, senza toccare terra ne da un versante ne dall'altro, ricoperto da erbacce e completamente abbandonato.

"Negli Anni '80 il Comune di Napoli spese circa 800 milioni di lire - afferma Gabriele Capobianco, responsabile cittadino dei Giovani Verdi - E' difficile capire quali furono i motivi del mancato completamento. E' un ecomostro che, inoltre, è anche pericoloso. Vogliamo convincere il Comune a farne un parco". 

Ma perché questo ponte non è stato completato? La risposta è probabilmente in queste immagini. Siamo all'interno del Parco Frascino di via Jannelli. Il Ponte doveva sbucare proprio all'interno di questo complesso edilizio. Per arrivare alla strada pubblica sarebbe stato necessario realizzare diversi espropri.

I residenti nati della zona assicurano che il costo dei terreni per realizzare il ponte fantasma è molto di più alto degli 800 milioni di lire che compaiono nelle carte. Qualcuno parla di un miliardo di lire soltanto per l'esproprio della terra sottostante, al netto dei costi di realizzazione.

E sarebbe proprio sugli espropri che il progetto del ponte si sarebbe bloccato. Sono gli stessi residenti a informarci dell'esistenza di una strada più antica del viadotto, che collega via San Giacomo dei Capri a via Janelli. Una strada già asfaltata, che andrebbe soltanto messa in sicurezza e che sarebbe costata molto meno. Evitando sia lo spreco di fondi pubblici, che la realizzazione di un ecomostro che difficilmente verrà abbattuto.

Possibile che i progettisti non avessero considerato i costi degli espropri prima di cominciare i lavori? E quali rischi si corrono con un ponte così vicino alle abitazioni e senza manutenzione da almeno 30 anni? "Va abbattuto perché è pericoloso - denuncia Francesco Emilio Borrelli, consigliere della Regione Campania in quota Verdi - E' l'esempio della malapolitica. Qui hanno mangiato in tanti lasciando un ecomostro. La responsabilità è del Comune, ma capiamo che sarebbe difficile trovare i soldi per l'abbattimento. Per questo motivo, verificheremo la possibilità di attingere a fondi regionali". 

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