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Cronaca Pompei

Pompei minacciata da burocrazia e camorra: lo dice il New York Times

Il sito archeologico metafora dell'Italia: un posto meraviglioso, sopravvisuto al tempo e all'usura dei visitatori, che si piega di fronte alla cattiva gestione e alle speculazioni malavitose

L'ultima minaccia ai tesori di Pompei: la burocrazia italiana, titola così un articolo pubblicato dall'autorevole giornale statunitense The New York Times. A partire dal diciottesimo secolo, il sito archeoligico di Pompei (distrutta dall'eruzione del vesuvio del 79 D.C.) ha storicamente sopportato l'usura dovuta a milioni di turisti moderni. Eppure oggi è sotto una minaccia ancora più grande: la burocrazia italiana.

Negli ultimi anni, scrivono ancora le giornaliste Rachel Donadio ed Elisabetta Povoledo sul quotidiano americano, i crolli verificatisi nel sito archeologico hanno allarmato gli ambientalisti ed esperti, i quali sostengono che questa antica città romana è pericolosamente esposta agli elementi oltre a soffrire di una mancanza di pianificazione strategica e una gestione manageriale problematica.

Il declino del sito ha preoccupato anche l'Unione Europea, che a febbraio ha stanziato 137 milioni di dollari per finanziare un progetto che mira a bilanciare la conservazione dei beni storici con una maggiore accessibilità per i turisti. Inoltre, si legge ancora sul N.Y.T., il progetto mira anche a favorire nuova economia e cultura in un'area in cui è forte l'ingerenza della camorra.

Burocrazia e camorra, quindi, a minacciare uno dei musei a cielo aperto più belli e visitati del mondo con costi gonfiati, appalti truccati e violazioni dei vincoli progettuali per la conservazione del sito che per lungo tempo hanno bloccato le ristrutturazioni e riqualificazioni degli scavi.

Proprio di questi problemi legati agli affari della malavita organizzata ha parlato anche l'ex ministro Barca, spiegando alle giornaliste del New York Times che questo nuovo progetto si propone di sconfiggere questo aspetto, dichiarando che la non conservazione e il fallimento nel preservare Pompei sarebbe un fallimento dello Stato.

"Pompei è una metafora appropriata per questo paese", ha dichiarato Sergio Rizzo, giornalista del Corriere della Sera e autore di un libro sulla cattiva gestione del patrimonio culturale d'Italia. "E 'un bel posto, un posto meraviglioso che ogni paese vorrebbe avere", ha aggiunto, ma rivela anche che il sistema italiano è nel caos.

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