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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Porto

Poliziotta violentata a Napoli, la reazione delle istituzioni: "Serve giustizia"

Il messaggio della Consulta delle elette in consiglio comunale dopo il terribile episodio verificatosi ieri

L'intera città è ancora sotto shock per il terribile episodio occorso ieri ad una poliziotta 30enne, aggredita e violentata nella zona del Porto poco dopo aver finito il suo turno di lavoro. Mentre l'autore dell'aggressione è stato identificato e arrestato - un 23enne del Bangladesh irregolare sul territorio italiano che ha ammesso le sue colpe - le istituzioni solidarizzano con la vittima e si interrogano su come poter evitare orrori simili in futuro.

La presidente della Consulta delle elette in consiglio comunale, Anna Maria Maisto, ha sottolineato "un'altra violenza inaudita ai danni di una giovane donna", che "aveva finito il suo turno di lavoro e 'tranquillamente' tornava a casa dalla sua famiglia. È stata aggredita e stuprata, utilizzata come una cosa. Non oso immaginare come si è sentita violata nel suo corpo e nella sua psiche. Esprimo la mia vicinanza e la mia solidarietà alla poliziotta che stanotte ha incontrato un uomo abietto che ha voluto cambiarle la vita per sempre".
"La violenza dilagante ha bisogno di un freno - ha proseguito Maisto - c'è bisogno di una maggiore presenza di forze dell'ordine e di maggiori controlli sul territorio. C'è bisogno di giustizia certa, come certa ed adeguata deve essere la pena per questo essere che si merita una lunga rieducazione, recluso fino a che non sia pronto per rientrare nella società civile".

Nella giornata di ieri il sindaco Gaetano Manfredi ha telefonato al questore Alessandro Giuliano per esprime la solidarietà dell'amministrazione comunale nei confronti della agente aggredita. Manfredi ha nell'occasione anche ribadito l'impegno del Comune, di concerto con le forze dell'ordine, per migliorare la sicurezza della città.

"La violenza sulle donne a Napoli passa in sordina"

"Milano, Melzo, Perugia, Bologna, Napoli sono solo alcune delle città in cui, nell'ultima settimana, si è consumato questo vile reato e dove, silenziosamente, un esercito di donne si è rivolto ai centri antiviolenza", scrive invece Arcidonna Napoli.
"Questa volta - attacca l'associazione - tutto in regola come patriarcato prescrive: vestita, lavoratrice, per giunta poliziotta. Nulla da rimproverarle. Eppure è stata violentata. La violenza sulle donne, in questa città passa in sordina, è appannaggio solo degli enti preposti, ma non passa nella coscienza cittadina. Eppure questo fenomeno è qui tra noi, a casa nostra, nella casa a fianco, nel palazzo di fronte, sotto casa. I centri antiviolenza della città, dopo due anni di chiusura, in solo nove mesi - spiega la nota - hanno accolto circa 400 donne con circa 550 figli di cui il 64% minorenni. Un esercito silenziato che cerca disperatamente, con il coraggio del protagonismo, di consegnare alla collettività e dunque al politico un fenomeno che chiede riconoscimento, considerazione e interventi nel più breve tempo possibile".

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