Entrano nel suo ristorante per spillargli denaro. È camorra probabilmente, ma li caccia senza pensarci su due volte. Pietro Parisi è un cuoco di 35 anni, allievo di Ducasse e Marchesi: sta facendo una personale battaglia contro il racket.

"Finché continuerà Gomorra ci saranno sempre ragazzi che crederanno che si diventi uomini di rispetto con l’arroganza e il sopruso, come quello che è venuto l’altra sera da me a pretendere soldi". Secondo Parisi, la serie di Sky è un esempio negativo. "Non lo so se era un camorrista – continua – ma sinceramente non credo. Era uno dei tanti che dalle mie parti hanno la camorra come modello e come aspirazione. Perciò ritengo Gomorra un esempio negativo. Perché fa credere a ragazzi come questo che si possa fare soldi senza lavorare, senza fatica. E se gli avessi dato dei soldi avrei alimentato quest’idea".

LA STORIA DI PIETRO PARISI, SUPERCHEF "DI RITORNO"

È tornato nel Vesuviano, dove è nato, dopo aver studiato e lavorato con i più grandi chef internazionali, da Alain Ducasse a Gualtiero Marchesi. In Francia ha cucinato per Sarkozy, in Italia per Mattarella, e ha lavorato al Burj al-Arab degli Emirati Arabi, uno degli alberghi più lussuosi del mondo. Poi il ritorno a casa, dove ha Palma Campania ha aperto "Era Ora", un ristorante tutto suo.

L'estorsore si è presentato nel locale mentre Parisi festeggiava il terzo compleanno della sua bambina. "Ne vengono spesso – ha raccontato lo chef – Qualche volta ho ceduto anche io, gli ho dato 20 o 30 euro. Ma stavolta ho detto basta, e sarà sempre così. Non darò più un euro a nessuno. A questo ho anche detto che quello che stava facendo era umiliante per lui, ma dubito che lo abbia capito". "Questa è una terra di lavoratori, di contadini, di persone che letteralmente faticano e sudano – racconta – Eppure ci stanno ugualmente ragazzi così".