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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Pentito di camorra non rientra in carcere dopo il permesso

Si tratta di Pietro Esposito. Per gli inquirenti fu lui ad attirare nella trappola Gelsomina Verde, la giovane assassinata e data alle fiamme per punizione durante la guerra di Scampia del 2004

Un pentito di camorra, Pietro Esposito, non è rientrato da un permesso nel carcere di Pescara il 15 dicembre scorso. Ricerche sono in corso da parte degli uomini della Questura. L'allarme è scattato trascorse le 12 ore di prassi. Il permesso era stato concesso - a quanto si è appreso - dalle 10,00 alle 18,00 di sabato 14.  Esposito avrebbe dovuto finire di scontare una pena per evasione il 25 giugno 2014. Per lui non era il primo permesso premio.

LA VICENDA - Gelsomina Verde fu torturata, uccisa e bruciata nel 2004, a 22 anni, durante la faida di Scampia. Pietro Esposito, che non è rientrato nel carcere di Pescara, in particolare, attirò in trappola la ragazza e la condusse da Ugo De Lucia, killer del clan Di Lauro, che la seviziò per indurla a rivelare il nascondiglio di Enzo Notturno, esponente del gruppo rivale degli "scissionisti". Gelsomina tuttavia non era in grado di fornire notizie; fu uccisa a colpi di pistola e poi bruciata nella sua utilitaria. Il delitto suscitò sdegno per la brutalità di De Lucia, che nel processo, conclusosi il 4 aprile del 2006, fu condannato all'ergastolo. A Pietro Esposito, che nel frattempo era diventato collaboratore di giustizia, fu invece inflitta la pena di sette anni e quattro mesi, in primo grado poi ridotta a sei anni. Attualmente Esposito era nel carcere di Pescara per evasione. (Ansa)

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