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“Fate presto, mio figlio mi ha picchiato”: l'allarme di un uomo a piazzetta Nilo

Sul posto sono arrivati i carabinieri. Il giovane ha provato a non farli entrare in casa e poi li ha aggrediti

La chiamata al 112 arriva da piazzetta Nilo, da un appartamento che affaccia sulla celebre statua. “Fate presto, correte. Mio figlio mi ha picchiato” dice dall'altra parte del telefono un uomo. I carabinieri arrivano poco dopo. Bussano insistentemente alla porta e ad aprire è un ragazzo. Alle sue spalle, il padre fa segno di entrare mentre il figlio dice che senza “mandato” non consentirà loro di varcare la soglia. Poi gli sbatte la porta in faccia.

Ancora colpi sul battente blindato. Il giovane fa capolino nuovamente ma questa volta ha un cellulare in mano e riprende tutto. Ha ripetuto che senza mandato non avrebbe fatto entrare nessuno e intanto registra le reazioni dei carabinieri. Non fa in tempo a chiudere di nuovo che i militari entrano, accogliendo lo sguardo smarrito dell’anziano come una disperata richiesta di aiuto.

Il giovane, un 23enne incensurato, reagisce. Colpisce i carabinieri, uno con una gomitata alla gola l’altro sbattendolo contro la parete. Una reazione furente, domata solo grazie al provvidenziale intervento di altre pattuglie. Il giovane finisce in manette per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale ed è ora in tribunale, in attesa di essere giudicato con rito direttissimo. Secondo quanto ipotizzato, violenze del genere, mai denunciate, non erano una novità.

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