rotate-mobile
Cronaca Ischia

Peschereccio affondato, si cercano i corpi. Il timoniere positivo al narcotest

Per lui e per il terzo ufficiale accusa di omicidio e naufragio. Caldoro chiede aiuto alla Marina militare per recuperare i corpi di Alfonso e Vincenzo Guida

Ritrovare i due corpi dispersi. Questo l’obiettivo primario della Capitaneria di Porto di Napoli, dopo la collisione avvenuta ieri nel Golfo di Napoli a largo di Ischia, a Punta San Pancrazio. “La speranza – afferma l’Ammiraglio Picone, e’ che dal mare emergano i corpi dei due dispersi. Per poterli riconsegnare alle famiglie”.

Le ricerche - Continuano senza sosta le ricerche in mare dei due dispersi, padre e figlio (Alfonso e Vincenzo Guida ndr) che si trovavano a bordo del peschereccio “Giovanni Padre”. Salvo invece il proprietario del peschereccio, Vincenzo Birra, che si è tuffato in acqua ed è riuscito a mettersi in salvo. Un elicottero e 3 motovedette sono attualmente impegnate nelle operazioni di ricerca, che proseguiranno nelle ore diurne e divisi in più turni, fino al ritrovamento dei corpi. “Noi non ci fermiamo” ha assicurato l’Ammiraglio Domenico Picone, direttore marittimo della Campania.
E a tal proposito si muovono anche i livelli istituzionali, presidente della Regione in testa. Caldoro è infatti intervenuto  direttamente presso il ministero della Difesa ed ha parlato con il capo di gabinetto del Ministro, Generale Claudio Graziano e con l'ammiraglio Geminiani della Marina Militare circa la possibilità che siano inviati mezzi tecnici per supportare la ricerca del peschereccio affondato nella collisione con il cargo 'Jolly Grigio'.
Caldoro, si apprende, sta seguendo la vicenda con particolare attenzione ed è in costante contatto con il sindaco di Ercolano Vincenzo Strazzullo e con l'ammiraglio Domenico Picone.

Gli arresti, il Narcotest – Due gli arrestati. Si tratta di due marinai del ‘Jolly Grigio’, la nave cargo che ha abbordato il peschereccio. Si tratta del timoniere, un 47enne di Genova, e del terzo ufficiale  24enne originario di Brindisi.
 
Uno dei due arrestati, il timoniere, sarebbe risultato positivo all’esame del narcotest, in particolare alla cocaina. Le accuse a carico dei due sono pesanti: omicidio colposo plurimo e naufragio colposo. L'ipotesi che a determinare la collisione tra le due unità sia stato l'effetto della droga resta quella principale, ma l'ammiraglio Picone non ha escluso che all'impatto possano avere contribuito manovre errate o il mancato rispetto di norme di sicurezza.

I marittimi vengono sottoposti a visite mediche biennali e a visite preventiva d’imbarco, ed è in quella occasione che la sanità marittima fa gli accertamenti.

“Evidentemente, ammette Picone, ci sono state delle violazioni alle regole per prevenire gli abbordi in mare”. Dagli interrogatori effettuati ieri dalla capitaneria di porto di Napoli sono emerse indicazioni ed elementi di responsabilità a carico di due membri del ‘Jolly grigio’. Tali elementi hanno fatto scattare gli arresti, convalidati dall’autorità  giudiziaria. La nave cargo e’ stata posta sotto sequestro, ed e’ ora ferma al molo 56 del porto di Napoli.

Il giallo della velocità – Dalle prime analisi effettuate sulle strumentazioni di bordo della nave cargo sarebbe emerso che la nave, al momento dell’impatto procedeva ad  una velocità di 12 nodi. “Meno di un traghetto di linea”, chiariscono dalla capitaneria di porto. Secondo le tabelle pubblicate sul sito dell'Autorità Portuale di Napoli, la partenza del cargo, diretto a Marsiglia, dove sarebbe dovuto arrivare alle 23 di ieri, era prevista alle 8, ma e’ stata anticipata di un’ora. L’impatto e’ avvenuto alle 8:50. La Guardia Costiera di Napoli ha reso noto di aver ricevuto alle 8.45 la chiamata di emergenza alla centrale operativa, lanciata dal peschereccio "Conchiglia". Le indagini chiariranno l’esatta dinamica della collisione.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Peschereccio affondato, si cercano i corpi. Il timoniere positivo al narcotest

NapoliToday è in caricamento