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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Ferdinando / Vicoletto Pallonetto Santa Lucia

Patto per la Terra dei Fuochi: in campo 5 milioni di euro contro i roghi tossici

Protocollo per contrastare gli incendi di rifiuti tossici. Nasce anche 'Prometeo', portale d'informazione. Padre Patriciello "Primo passo, ma servono altre armi. Il problema sono i rifiuti industriali"

Sottoscritto oggi a Napoli un Patto per La Terra dei Fuochi.
"Oggi il contrasto, domani l'azzeramento" è questo l'obiettivo del protocollo che prevede un sistema di iniziative concrete rivolte a contrastare il fenomeno dei roghi tossici nelle zone tra le province di Napoli e Caserta. Le Prefetture di entrambe le città svilupperanno un piano di intervento teso a orientare le attività, attuare, sulla base della suddivisione del territorio in aree omogenee, controlli delle attività produttive (rivenditori di gomme, officine, laboratori tessili) che forniscono - si legge nel testo del documento - "materia prima per gli incendi".
La Regione Campania mette in campo 5 milioni di euro a valere sui fondi Fas che diventano immediatamente disponibili per le iniziative di contrasto e governo del fenomeno. Attraverso dei bandi i fondi saranno poi trasferiti ai Comuni che dovranno munirsi di un regolamento che assimili i rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani. L'Anas, la Regione, le Province effettueranno anche il monitoraggio della viabilità di competenza per individuare le presenza di eventuali cumuli di rifiuti. Viene reso operativo Prometeo - il portale del Patto - che consente un'informazione costante e aggiornata sulle azioni di contrasto e governo del fenomeno dei roghi di rifiuti e favorisce forme di collaborazione attiva e partecipazione da parte delle associazioni e dei cittadini.
L'arcivescovo di Napoli, in occasione della sottoscrizione del protocollo, ha dichiarato che "Chi commette questi delitti fa un peccato grave". Per il cardinale Crescenzio Sepe inquinare la terra e "attentare alla salute delle persone, delle mamme, dei bambini che stanno per nascere, alla salute di chi mangia perché questi prodotti sono frutto di veleni nascosti è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio". "La Chiesa - ha aggiunto il Vescovo - ha più volte fatto sentire la sua voce. Laddove l'uomo è offeso, umiliato, danneggiato in una maniera così grave, la Chiesa non può stare zitta perché è in gioco la dignità dell'uomo, e quindi di quel Dio che ha creato l'uomo non per essere avvelenato, ma per vivere una vita di dignità".
Per il sottosegretario all'Interno Gianpiero Bocci "Il protocollo chiude la fase delle omissioni, perché vedere, sapere e non denunciare è grave come abusare delle nostre terre. Oggi archiviamo le omissioni". "Il protocollo - ha affermato - è un punto di partenza e un esempio di buona politica". "Il patto - ha concluso Bocci - risponde al principio di sussidiarietà non solo verticale, tra istituzioni dello Stato, ma anche orizzontale, delle istituzioni e dei cittadini che si organizzano".
Commenta la sottoscrizione del Patto anche Padre Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano in prima linea contro i roghi tossici: "Il protocollo è un primo passo avanti, ma il problema deve essere affrontato con altri armi, quelle attuali sono ancora insufficienti". "Servono altre armi - ha affermato Padre Maurizio - Bisogna impedire a questi rifiuti di entrare in Campania, tracciarli". Don Patriciello ha sottolineato che esiste "un problema che non si vuole affrontare relativo ai rifiuti tossici industriali: quello delle mille fabbrichette di pellami e tessuti che lavorano in regime di evasione fiscale". "Ora, se una fabbrica lavora in nero come fa a smaltire in maniera legale? - ha affermato - È inutile che ci prendiamo in giro". Il prete di Caivano, dopo essere stato a Bruxelles, ha fatto sapere di voler esporre il problema dei roghi di rifiuti tossici anche al Papa. "Non sono le immondizie della nonna a mandare a morte i nostri bambini - ha aggiunto - ma quelli industriali che ancora arrivano in Campania". "Le immondizie non hanno fascino su di me, ma quando è per l'immondizia che i bambini muoiono, non posso più fingere di non vedere - ha concluso - Per noi immondizia vuol dire morte".
(ANSA)

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