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Cronaca Piscinola / Piazza Marianella

In cinquecento a Marianella per Pasquale, vittima innocente della camorra

"La camorra non vale niente" hanno gridato in coro cittadini, studenti, associazioni e istituzioni. Il giovane stroncato lunedì sera senza alcuna ragione da 14 colpi di pistola

Sono accorsi in cinquecento per salutare Pasquale Romano, cittadini, studenti, associazioni, rappresentanti delle istituzioni. Pasquale è l'ultima, in ordine di tempo, vittima innocente della camorra, ucciso lo scorso lunedì a Marianella per un 'banale' scambio di persona. Perché a queste latitudini si può ancora morire perché hai l'auto o il giubbotto o chissà che altro del colore 'sbagliato'. 

Si doveva essere in cinquemila, in cinquantamila in cinquecentomila per Pasquale, per la sua famiglia e per gridare che la vita e la legalità sono valori imprescindibili, intoccabili, inviolabili. In ogni caso quella candela accesa proprio lì dove Lino è stato ucciso, in ricordo di un ragazzo stroncato assurdamente a soli trent'anni e di tutti quelli che hanno perso la vita in questo modo (tanti, troppi, 160 solo in Campania),  ha bruciato forte d'indignazione, dolore e rabbia ed ha infuocato l'intero quartiere, l'intera città che pure ieri sera sembrava così lontana, quasi un altro mondo.

Pasquale Romano, presidio a Marianella © Tm NewsInfophoto


L'appello a riunirsi in nome di Pasquale era stato lanciato su Facebook da tre studenti della Federico II insieme ad Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo, un'altra vittima innocente della camorra, uccisa per errore 15 anni fa. 

Come riferisce l'Ansa: "La storia di Pasquale - ha spiegato Alessandra Clemente - è la storia di tutti noi. Quei proiettili che lo hanno ammazzato possono colpire ogni cittadino. Ma chiediamo anche al Governo di mobilitarsi, di operare concretamente per combattere la camorra. E' quello che sollecitiamo in primis al ministro Cancellieri". "Ancora una volta - hanno dichiarato Salvatore Salzano, Giuseppe Sbrescia e Alessandro Fiore, rappresentanti delle associazioni studentesche della Università di Napoli Federico II, qualche ora prima della manifestazione a Marianella - una vittima innocente della camorra. Dicono sia stato un errore, ma non si può morire per errore. Non si può uscire di casa ed essere colpiti da una raffica di proiettili. Ecco perché stasera scenderemo in piazza nel quartiere di Marianella, dove è stato ucciso Pasquale, proprio durante il coprifuoco che c'è ogni sera per accendere la speranza, per riaffermare la legalità e liberare la nostra città e la nostra regione dalla camorra e dalle mafie. Ci auguriamo che insieme a noi vi siano il sindaco, il prefetto, il questore e le istituzioni tutte, ma anche semplici cittadini e le associazioni che operano sul territorio". "E' vergognoso quello che sta accadendo, a Scampia e nei quartieri limitrofi e non da ora, da anni, in una terra di nessuno, dove ci si sente abbandonati a se stessi, e dove i riflettori vengono accesi solo su casi di cronaca. E' impensabile - dice Chiara Giordano, presidente di Campania in Movimento - che la camorra abbia il pieno controllo della vita e della morte delle persone, che le famiglie si trovino sole, di fronte ai soprusi di criminali senza scrupoli e dignità, in un paese dove lo stato è assente e volta la faccia ai suoi figli. Ci chiediamo quanti altri innocenti debbano essere ancora uccisi, e ci chiediamo soprattutto quando lo Stato sarà realmente intenzionato a non essere più testimone indifferente, rendendosi implicitamente complice della criminalità organizzata".

Una speranza di legalità e cambiamento gridata forte anche da Rosanna, la fidanzata di Pasquale, che con grande coraggio e dignità (come tutti i familiari di Lino) ieri sera, prima di tornare a chiudersi nel suo dolore, ha dichiarato: "Dobbiamo distruggere la camorra, noi a loro. Siamo più forti noi".

Presidio per Pasquale, i volti © V. Graniero/NapoliToday


Presente a portare sostegno e solidarietà anche una folta delegazione di familiari delle vittime innocenti di criminalità, tutti in grado di capire il dolore e la rabbia che si prova a perdere chi si ama in questo modo. In prima fila anche una delegazione di Libera, associazione antimafia, che si è stretta intorno alla famiglia Romano per portare un aiuto concreto che servirà soprattutto da domani in poi, a riflettori spenti.

Angelo Pisani, presidente dell’ottava Municipalità, ha duramente dichiarato: "oggi la politica fa un’altra passerella. Domani tornerà tutto come prima. Qui non serve solo l’esercito. Serve salvare i bambini con la scuola, la cultura e la legalità", già nel consiglio municipale svolto in mattinata, al quale hanno preso parte anche centinaia di cittadini oltre a sindaco e consiglieri di Cardito, comune di residenza di Pasquale,.presidente e consiglieri di municipalità si erano presentati con una fascia nera al braccio in segno di lutto, dichiarando in un intervento: "la morte dello Stato ancora una volta ucciso dalla camorra". Pisani  ha poi aggiunto che "le istituzioni pronte solo a fare annunci e passerelle lontani dai luoghi del dolore". Pisani ha infine chiesto al sindaco di intitolare alle vittime innocenti la strada teatro del tragico delitto affinché "l'ultimo sacrificio di un giovane perbene sia esempio di legalità e voglia di riscatto per tutti".

 

 

 

 

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