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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Il Palazzo Reale, sede storica dei re oggi polo culturale

Il monumento che fu reggia dei monarchi di Napoli e dell'Italia meridionale è oggi sede di un incantevole Museo e della Biblioteca Nazionale

Monumento storico di notevoli dimensioni, con la sua armoniosa struttura si affaccia maestoso sull'area di piazza del Plebiscito. Fondato nel '600, il Palazzo Reale è una delle quattro residenze (insieme alla reggia di Capodimonte, di Portici e di Caserta) usate dalla casa reale dei Borbone di Napoli durante il Regno delle Due Sicilie.

Dal 1600 al 1946 è stato sede del potere monarchico a Napoli e nell'Italia meridionale: suoi inquilini furono dapprima i vicerè spagnoli e austriaci, poi i Borbone e infine i Savoia.

Le origini della struttura risalgono all'epoca vicereale: la sua costruzione fu decisa alla fine del XVI, in previsione di una visita di re Filippo di Spagna con la sua consorte che non avvenne mai. I vicerè spagnoli sentirono l'esigenza di sostituire il "Palazzo Vecchio" (realizzato nella prima metà del '500) con una reggia ampia e sfarzosa che potesse ospitare la corte e i sovrani durante i loro viaggi in città. Il progetto fu affidato all'architetto Domenico Fontana, "ingegnere maggiore" del regno, dal vicerè Ferrante Ruiz de Castro conte di Lemos. L'esigenza di costruire una nuova reggia in sostituzione di quella "vecchia" testimonia quanto fosse importante quell'area della città, sia per la sua vicinanza al porto, sia per la facilità di fuga in caso di invasioni nemiche.

Con il dominio di Carlo di Borbone, nel 1734, il Palazzo divenne dimora reale borbonica. Il nuovo re di Napoli, in occasione delle sue nozze, arricchì la sede reale con tanti abbellimenti interni, affidando il compito agli artisti Francesco De Mura e Domenico Antonio Vaccaro. Verso la fine del '700 fu edificato "il braccio nuovo", ossia l'ala del Palazzo che dà verso il mare, divenuta poi nel 1927 la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III.

Gli abbellimenti degli interni si sono poi susseguiti anche agli inizi dell'Ottocento, con le decorazioni e gli arredamenti neoclassici di Gioacchino Murat e Carolina Bonaparte. Nel 1837 il Palazzo fu danneggiato da un incendio e successivamente restaurato da Gaetano Genovese che realizzò l'ala delle feste e una nuova facciata verso il Maschio Angioino. È con Genovese che il Palazzo si potè dire definitivamente completato.

I bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale e le successive occupazioni militari causarono gravi danni al monumento che fu poi restaurato nel 1950 ad opera della Soprintendenza ai Monumenti.

Vista dall'esterno, oggi è possibile ammirare la lunga facciata del Palazzo ornata da otto statue collocate dai Savoia per rappresentare i più illustri sovrani delle varie dinastie ascese al trono di Napoli. Una volta varcato l'ingresso principale, attraverso il cortile d'onore, si accede al Museo dell'Appartamento Reale, che conserva l'arredo e le decorazioni del piano nobile. La Biblioteca Nazionale, sita nella parte posteriore del complesso, ospita la raccolta di un milione e mezzo di volumi, tra cui i rari manoscritti medievali e i famosi papiri di Ercolano.

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