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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Pendino / Via Egiziaca a Forcella

Ospedale Annunziata, cadono calcinacci nella sala accanto a quella operatoria

Stop agli interventi fino a quando i tecnici non daranno il via libera scongiurando ogni pericolo. Si farà riferimento al Santobono. Si allunga la lista delle emergenze nella sanità campana

Continua l’odissea della sanità campana: ieri è toccato all’ospedale Annunziata, dal quale sono caduti calcinacci dal soffitto nella sala accanto a quella operatoria. L’ospedale, che occupa una struttura del 1300, si occupa essenzialmente di interventi di ginecologia, pediatrici, di otorinolaringoiatria e di oculistica.

Come si legge su Il Mattino in un articolo di Marisa La Penna, visto l’accaduto la direzione amministrativa ha deciso di sospendere gli interventi chirurgici di elezione fino a quando i controlli dei tecnici non avranno scongiurato ogni pericolo.

Si tratterebbe di una precauzione, come ha spiegato il direttore sanitario del Santobono-Annunziata-Pausillipon, Enrico De Campora, e l’auspicio è che gli esperti diano al più presto il via libera a riaprire la sala operatoria. Il tempo stimato per effettuare i rilievi è di almeno un paio di giorni (sarà necessario rimuovere la controsoffittatura dell’area interessata). Per adesso, quindi, le emergenze verranno gestite al Santobono.

Solo sabato scorso era stato inaugurato il reparto di ipotermia neonatale. I lavori erano durati cinque mesi e avevano dato vita ad un reparto importantissimo, in grado di restituire speranza a quei bambini nati asfittici a causa si una diminuzione di ossigeno nel sangue durante il parto.

I CASI PRECEDENTI - Il 16 maggio medici e personale sanitario in piazza per il Sanità Day: la protesta controil collasso della sanità campana. I primi di maggio scatta “l’emergenza sapone” al Loreto Mare e parte l’SOS di tutte le sigle sindacali: in ospedale manca l’essenziale per l’igiene dei pazienti. Si è a corto di sapone, reggi flebo, rotoloni di carta, manopole lavasciuga e si va avanti con il "fai da te", con l'occorrente spesso portato da casa dal personale sanitario.  Ad aprile nello stesso ospedale era già scattata l’emergenza “sovraffollamento”, con pazienti sottoposti a trasfusione nei corridoi.

Problemi anche a Capri al Capilupi che a fine aprile resta senz’acqua e con le bombole di ossigeno messe fuori uso dall’assenza di manometri. Le conseguenze più gravi portarono al trasferimento urgente di due pazienti in terraferma.
All’ospedale Incurabili di Napoli  invece stop degli ascensori ad aprile durato molti giorni, con il conseguente spostamento del reparto di ostetricia e ginecologia al pronto soccorso, perché “non a norma”.
A marzo ascensori fuori uso anche al San Gennaro, con visite effettuate in cortile e pazienti portato letteralmente in braccio dal personale sanitario.

Ancora a marzo è il Cardarelli a finire nella bufera per l’emergenza “barelle”. Un numero tale di pazienti da non poter essere ospitato nemmeno più in barella, con conseguenze catastrofiche, tanto che la storia finisce sotto indagine

E poi ancora problemi per le ambulanze, ferme per ore davanti ai pronto soccorso che affannano a ricevere i nuovi degenti a causa del sovraffollamento. Così i mezzi adibiti al soccorso d'urgenza restano posteggiati molto tempo in attesa che i pazienti possano esseri trasferiti dalle lettighe alle barelle con evidenti conseguenti ritardi per le chiamate successive.

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Insomma, una lunga lista di emergenze e problemi che continua senza sosta e che vede la sanità campana andare alla deriva, con la chiusura di alcune importanti strutture che hanno portato sovraffollamento nella altre e a causa dei tagli sempre crescenti ai fondi destinati al settore.

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