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Cronaca

Materazzo temeva di essere ucciso dal fratello: ombre sulla morte del padre

La vittima aveva confessato ad un amico che riteneva Luca responsabile della morte del genitore. Potrebbe essere il movente del delitto

La sua testimonianza potrebbe fornire un'ipotesi di movente dell'omicidio di Vittorio Materazzo. Nel corso dell'udienza di oggi, nel processo a carico di Luca Materazzo, accusato di aver ucciso il fratello, sono venuti fuori scenari inquietanti sul delitto del 2016. A fornirli è stato Stefano Romano, il commercialista amico di Vittorio. Ascoltato come testimone al processo ha riferito le preoccupazioni confidategli dalla vittima un mese prima del suo assassinio. Secondo il testimone Vittorio temeva di essere ucciso dal fratello. Il suo timore era dettato dai sospetti che aveva palesato riguardo la morte di suo padre.

Aveva il sospetto che Luca avesse prodotto dei falsi documenti per insabbiare la morte del padre ed evitare scandali in famiglia. A parere di Vittorio, il fratello era il reale responsabile della morte del genitore e l'aveva confidato all'amico. A conferma di questo sospetto c'era stata anche una denuncia e la richiesta di riesumazione della salma. Uno scenario a cui ha aggiunto dei dettagli anche una sorella di Vittorio e dell'imputato: Serena. Ascoltata come testimone ha raccontato dei dissidi tra i due fratelli relativi all'eredità dopo la morte del padre Lucio. Rapporti che ha definito altalenanti e che avevano alla base, dopo la morte del genitore, le continue richieste di Vittorio a Luca di cercarsi un lavoro visto che non c'era più il padre a pensare al suo sostentamento.

La sorella della vittima ha anche raccontato gli attimi successivi al delitto. Dal momento in cui ha sentito le urla provenire dalla strada, fino a quando è scesa ed in un primo momento non aveva riconosciuto il fratello, tanto era martoriato il suo corpo. Un altro testimone ascoltato è stato Luca Di Monte, compagno di Maria Vittoria Materazzo, altra sorella di Luca e Vittorio. Anch'egli ha confermato le tensioni relative all'eredità e ha poi dato conto delle paure di Luca. Lo incontrava spesso di sera e chiacchierando Luca gli confessò che il fratello Vittorio lo riteneva l'omicida del padre e che voleva estrometterlo dall'eredità. L'imputato temeva anche che il fratello gli avesse fatto mettere il telefono sotto controllo. Ascoltato anche il medico legale che ha effettuato l'autopsia sul corpo della vittima. Fatali, le coltellate ai polmoni che ne hanno provocato la morte.

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