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Cronaca Giugliano in campania

Omicidio di Vincenzo, l'orrore di familiari e amici: "Non lo meritava"

Un'amica: "Era il miglior uomo del mondo". La madre: "Non meritava quella fine, neanche le bestie". Intanto si indaga ancora: probabile Guarente sia stato aiutato da un complice

C'è disperazione e incredulità tre le persone vicine a Vincenzo Ruggiero, il 25enne attivista per i diritti gay barbaramente ucciso lo scorso 7 luglio. Il reo confesso Ciro Guarente, che ha agito per motivi di gelosia (Vincenzo era il coinquilino della transessuale con cui questa persona aveva una relazione), lo ha assassinato e poi fatto a pezzi, per murarne infine i resti in un garage di Ponticelli.

"Come si fa ad essere così crudeli, ma che male gli ha fatto? Lui non meritava questa fine – spiega la mamma in una dichiarazione riportata dal Corriere del Mezzogiorno – Non la meritava. Io non ci credo, rifiuto di crederci. Non può essere, neanche le bestie. È cattiveria allo stato puro, questa è solo cattiveria". "Lo sogno di notte – aggiunge – adesso non resta che sognarlo di notte".

Anche l'amica del cuore di Vincenzo è stata raggiunta. "Era con me nel giorno del mio compleanno, non potevo immaginare che fosse l’ultimo. Il miglior uomo del mondo, una persona speciale, con il cuore d’oro. Ricevere questa notizia è stata la cosa più brutta della mia vita ma adesso lui deve pagare fino alla fine dei suoi giorni". Amici del ragazzo e tutta la comunità Lgbt vogliono giustizia, e che la morte di Vincenzo sia rispettata. È morto un ragazzo e non un gay, è il messaggio che stanno sottolineando.

Le indagini intanto proseguono. Secondo quanto trapela, Guarente ha avuto un complice.

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