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Cronaca Poggiomarino

Chiesta la condanna per il figlio del pentito Galasso

Dodici anni di carcere per l'omicidio di Federico Venzi per il nipote di Pasquale Galasso

Dodici anni di carcere. È questa la pena richiesta ai danni di Sabato Louis Battaglia, figlio del collaboratore di giustizia Martino Galasso. Il figlio del ras pentitosi e poi morto suicida è accusato di omicidio preterintenzionale per la morte di Federico Venzi, 43enne di Roma ucciso dopo una lite a Viterbo. Il nipote del superpentito di camorra Pasquale Galasso, che porta anche lo stesso nome del nonno, si era trasferito con la famiglia nel Lazio durante il programma di protezione a cui era sottoposta tutta la famiglia nel corso della collaborazione del padre. Lì era rimasta tutta la famiglia anche dopo la scadenza della protezione provando a rifarsi completamente una vita con identità nuove. Non è andata così al giovane appartenente alla storica famiglia camorristica di Poggiomarino che è accusato di aver ucciso Venzi in seguito ad una lite.

Tutto partì perché il 43enne era reo di aver importunato la sua fidanzata. Il 21enne reagì malissimo colpendo prima in faccia l'uomo e poi infierendo con calci e pugni nonostante l'uomo ormai non poteva più difendersi. Dopo averlo pestato lasciò lì l'uomo senza soccorrerlo. Passò diverso tempo, infatti, prima dell'intervento dei soccorsi. Troppo visto che le ferite riportate furono fatali all'uomo che morì dissanguato. In un primo momento l'accusa era solo di omissione di soccorso per poi aggravarsi con la morte dell'uomo. La difesa, nel corso della prossima udienza, proverà con l'arringa a portare avanti la tesi secondo cui sia stata solo legittima difesa e che il 21enne poi sia scappato via per paura. Di certo non c'era la volontà di colpire per uccidere l'uomo che in quel momento era anche in compagnia di un marocchino. Sarà la Corte d'Assise di Roma a decidere a quale versione credere.  

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