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L'inchiesta

Uccisione di Ugo Russo: il carabiniere rischia il processo per omicidio volontario

Secondo la procura il militare avrebbe sparato mentre il 15enne era in fuga

La procura di Napoli è pronta a chiedere il rinvio a giudizio con un'accusa gravissima ai danni del carabiniere che sparò al 15enne Ugo Russo. Secondo i pm Simone De Raxas e Claudio Siragusa, il militare sparò contro il giovane rapinatore in due momenti distinti, il secondo dei quali mentre era in fuga. Nell'avviso di conclusione indagini notificato al militare, in servizio in una città del nord Italia, la procura ricostruisce gli attimi della rapina avvenuta il 1 marzo 2020 a via Generale Orsini, nel corso della quale perse la vita il 15enne. I magistrati ritengono che il giovane si sia avvicinato all'auto, su cui viaggiava il carabiniere insieme alla fidanzata, con l'intenzione di rubargli l'orologio che aveva al polso.

Per farlo utilizzò una pistola giocattolo che puntò contro il militare per minacciarlo. Il carabiniere, però, reagì usando la pistola di ordinanza ed esplodendo due colpi. Uno dei due ferì Russo a una spalla. A quel punto il 15enne decise di scappare avvicinandosi al motorino dove lo attendeva un complice, Ferdinando De Crescenzo. È in questo momento che avviene l'episodio che aggraverebbe la posizione del carabiniere. Nonostante il rapinatore fosse in fuga, secondo la procura, il carabiniere esplose altri due colpi, entrambi a segno, e di cui uno alla testa del 15enne risultando fatale. Della ricostruzione della procura hanno dato conto le edizioni odierne del Mattino e di Repubblica. Al momento i legali del militare Enrico Capone e Mattia Floccher hanno deciso di non commentare in attesa di un eventuale rinvio a giudizio.

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