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Omicidio Rosa, l'avvocato di D'Ambra: "Chiederemo perizia psichiatrica. E' devastato"

Dario Maisto, legale d'ufficio, ha incontrato a Poggioreale il reo confesso per l'uccisione della 23enne di Grumo Nevano: "Dice che le voci nella testa gli hanno detto di ammazzarla, altrimenti avrebbero ucciso lui. Fa uso abituale di cocaina. Chiede scusa per quello che ha fatto"

"Racconta di aver sentito delle voci nella testa che gli hanno detto 'Uccidila o uccideremo te nel sonno'. E' un uomo devastato". L'avvocato Dario Maisto ha incontrato, per la prima volta, Elpidio D'Ambra, il 31enne reo confesso per l'omicidio della giovane Rosa Alfieri, a Grumo Nevano. Si sono incontrati e parlati nel carcere di Poggioreale, dove l'uomo è in custodia cautelare con l'accusa di omicidio volontario. Maisto parla di una persona provata, non del tutto presente a se stessa a causa del costante consumo di droga.

Le voci nella testa

Oltre un'ora di colloquio, in cui D'Ambra ha ribadito quanto già affermato nell'interrogatorio: "Sostiene di aver invitato la ragazza per chiederle informazioni sulle bollette di luce gas e quando è entrata in casa ha sentito queste voci. Il mio assistito afferma che era solito chiedere informazioni sulle bollette che giungevano". Una versione dei fatti che smentirebbe una delle prima ricostruzioni che avrebbe visto l'uomo trascinare la 23enne con la forza dentro l'appartamento al piano terra.

La violenza smentita

Sia la famiglia di Rosa che l'avvocato Maisto, però, hanno affermato come D'Ambra vivesse soltanto da un mese nella casa dove è stata trovata la ragazza. E' lecito chiedersi, come probabilmente staranno facendo gli inquirenti, quante bollette possono essere arrivate in questo lasso di tempo. Il reo confesso smentisce anche l'ipotesi della violenza sessuale: "Da quel punto di vista afferma di non averla toccata nemmeno come un dito". Non sono state date spiegazioni, invece, sul fatto che Rosa sarebbe stata trovata nel suo bagno imbavagliata e semi-nuda.

La fuga a Napoli

Le ore successive all'omicidio sono confuse. "Ha preso un treno per giungere a Napoli - spiega il legale - ha comprato dei vestiti e della droga. Continuava a sentire le voci nella testa, così si è recato presso un ospedale (il San Paolo, ndr) per chiedere un aiuto medico. Se era cosciente di ciò che aveva fatto? Non saprei dirlo al momento". 

Le scuse

"E' un uomo devastato - prosegue l'avvocato - è dispiaciuto per quanto accaduto e chiede scusa. Chiede scusa anche alla madre, ricordandole che è comunque suo figlio. Purtroppo, è una persona che da tempo fa uso regolare di droga, credo cocaina". L'udienza per la convalida della misura cautelare si terrà domani, 5 febbraio. La linea della difesa sembra essere quella di chiedere una perizia psichiatrica per verificare un'infermità mentale, almeno parziale: "Aspettiamo prima l'udieza e vediamo come va. Poi, la perizia la chiederemo più avanti". 

Intanto, l'autopsia sul corpo di Rosa Alfieri è stata fissata per martedì 8 febbraio. Soltanto dopo il corpo della ragazza potrà essere restituito alla famiglia per il funerale.   

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