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Cronaca Scampia

Processo a Di Lauro, la sorella della vittima innocente: "Vogliamo giustizia e non vendetta"

Le parole di Maria Romanò, sorella di Attilio, ucciso per errore durante la faida di Scampia nel 2005. Marco Di Lauro è accusato di essere il mandante dell'esecuzione

Maria Romanò è la sorella di Attilio. Fu ucciso durante la faida di Scampia, il 24 gennaio 2005: vittima innocente, i sicari lo scambiarono per un elemento di spicco della camorra.

È in corso il processo in corte d'Assise d'Appello contro il presunto mandante, il boss Marco Di Lauro. Questi è stato già condannato in primo grado e poi assolto in secondo, con gli atti nuovamente inviati in Appello dalla Cassazione. Maria spera il processo possa finire presto: "Da sempre - spiega - siamo state presenti a tutte le udienze. Abbiamo grande fiducia nella giustizia. Non cerchiamo vendetta, non vogliamo che per la morte di Attilio siano incriminate persone che non hanno colpa. Ci rimettiamo alla decisione di questo ulteriore processo, fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso".

Il killer ha avuto l'ergastolo in via definitiva. Mario Buono quella tragica mattina ormai di quasi 15 anni fa, in un negozio ai Colli Aminei scambiò Romanò per un uomo dei Pariante. Lo freddò sparandogli contro cinque proiettili.

Due i pentiti sulle testimonianze dei quali sono incentrate le accuse a Di Lauro. In particolare le accuse di uno dei due sono state giudicate inattendibili nel corso del processo per l'omicidio di Nunzio Cangiano, datato questo luglio del 2007. Anche in quel caso Di Lauro era stato indicato come mandante, ma venne assolto nonostante le ricostruzioni del collaboratore di giustizia.

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