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Cronaca Gragnano

L'omicidio del nipote del boss a Gragnano: in aula il video del delitto

Ricostruiti in aula gli attimi in cui venne assassinato il 17enne Nicholas Di Martino

Immagini agghiaccianti che sono servite a ricostruire l'esatta sequenza che ha portato all'omicidio di Nicholas Di Martino. È stato mostrato in aula il video che ricostruisce l'omicidio del 17enne nipote del boss Nicola Carfora, alias “'o fuoc”. Dinanzi alla Corte d'Assise di Napoli sono state mostrate le immagini con le quali l'antimafia, rappresentata in aula dal pm Giuseppe Cimmarotta, vuole ricostruire il raid ai danni della vittima e del cugino Carlo Langellotti. A illustrarle è stato l'assistente capo del commissariato di Castellammare, Gianluca Sarcinelli. Il video ha mostrato prima l'auto sulla quale viaggiavano il 17enne e il cugino e poi lo scooter su cui c'erano gli imputati Ciro Di Lauro e Maurizio Apicella.

La prima “tappa” è stata il viale del pallone geodetico a Gragnano. Poi i due a bordo dello scooter sono risaliti lungo via Vittorio Veneto e lì hanno aspettato i cugini. Una volta arrivati sul posto Carlo e Nicholas sono usciti dall'auto e in quel momento è nata la colluttazione che si è conclusa con l'accoltellamento di entrambi. Nicholas è stato colpito alla femorale con un fendente che gli è risultato fatale. Carlo ha subito sei coltellate fortunatamente nessuna delle quali mortali. La madre della vittima, in aula per l'udienza, è uscita nel momento in cui è stato proiettato il video.

I difensori degli imputati, Francesco Romano, Giuliano Sorrentino e Carlo Taormina, hanno chiesto il perché, nonostante non fosse la strada più semplice per raggiungere Pimonte, dove c'era la casa di Nicholas, i due ragazzi avessero proseguito per Gragnano allungando i tempi. Dal punto di vista della difesa, gli imputati si sarebbero difesi rispetto a un'aggressione subita. In realtà l'ipotesi di uno sconfinamento della “zona” a loro riservata per lo spaccio di stupefacenti, è quella che sta tentando di dimostrare la Dda sicura che il delitto sia una punizione della “banda” opposta a quella dei due ragazzi feriti.

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