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Cronaca Melito di napoli

Insegnante ucciso, riapre la scuola ma i genitori protestano

Vogliono conoscere la verità su quanto accaduto e "sapere se possiamo fidarci degli operatori scolastici"

Gli alunni della Marino Guarano, la scuola di Melito teatro dell'omicidio dell'insegnante di sostegno Marcello Toscano, stanno per tornare in classe. Vorrebbe essere un ritorno alla normalità quello previsto per domani, ma i genitori hanno già organizzato una manifestazione di protesta. Vogliono controlli, telecamere, ma più di ogni altra cosa sapere che cosa è accaduto tra le mura di cinta dell'istituto, come e perché un collaboratore scolastico ha assassinato a coltellate – queste fino ad ora le risultanze investigative – un insegnante. “Vogliamo sapere – spiegano alcuni genitori – se i nostri figli possono andare a scuola in sicurezza e se possiamo avere fiducia degli operatori scolastici”.

Intanto l'accusato dell'omicidio, Giuseppe Porcelli, si è visto convalidato il fermo ed è stato sottoposto all'interrogatorio di garanzia, nel corso del quale si è avvalso della facoltà di non rispondere. Anche il suo legale, Emanuele Caianiello, non ha rilasciato dichiarazioni alla stampa. È emerso che Porcelli avesse dei precedenti per violenze familiari.

Il movente del delitto resta al momento ignoto, anche se l'ipotesi che Porcelli avesse chiesto un prestito alla vittima sembra sempre più accreditata. Una richiesta non accolta dal prof o accolta in modalità ritenute non soddisfacenti dal bidello.

Il fermo di Porcelli

Gli inquirenti sono arrivati a Porcelli attraverso le registrazioni della telecamere di videosorveglianza installate nei pressi della scuola: pare lo abbiano immortalato nel corso di spostamenti ritenuti sospetti. Inoltre, una volta scattata la perquisizione, alcuni suoi vestiti pare fossero macchiati di sangue.

A LaPresse sua figlia ha chiesto scusa alla famiglia della vittima per il “gesto assolutamente ingiustificabile”, se dovesse essere confermato, del genitore. “Le scuse le porta il vento, e ne sono consapevole. Ma ad oggi, non posso fare altro. Sono veramente mortificata e umiliata“. “Al momento - ha aggiunto - in casa regna il silenzio ed il dolore”.

La scuola Marino Guarano, teatro della tragedia, aveva peraltro un passato recente di violenze. Negli ultimi 12 mesi si sono registrati un pestaggio ai danni di una studentessa e l'accoltellamento di un 13enne.

Le reazioni

La comunità locale è ancora scossa per quanto accaduto. Marcello Curzio, giornalista di lungo corso, è il cugino della vittima. "In tanti anni di carriera giornalistica – ha spiegato – non ricordo un delitto così efferato, a coltellate". "Marcello era un ottimo docente, dalla sensibilità straordinaria", raccontano invece increduli i suoi colleghi. Anche il sindaco Luciano Mottola conosceva la vittima: "Era un professore stimato da colleghi e genitori. Purtroppo, anche dopo i casi degli ultimi mesi, ho chiesto un'integrazione alle nostre forze di polizia. Non ci hanno ascoltato. Viviamo in un territorio di 40mila abitanti, il 20 per cento dei quali ha avuto problemi con la giustizia. Se continua così, dovrò consegnare le chiavi della città".

"Da tempo segnaliamo che questa scuola è a rischio e che il territorio è fuori controllo – sono state invece le parole di Manuela del Forte, del Comitato genitori scuole di Melito – La risposta dello Stato non arriva e il Comune ha risorse limitate. Siamo preoccupati che questo delitto si sia consumato in ambito scolastico, forse in seguito a un provvedimento disciplinare. Forse i ragazzi erano ancora a scuola mentre si consumava la tragedia".

Le ricerche e la scoperta del cadavere

Il delitto è avvenuto martedì scorso. Secondo quanto riportato dai carabinieri, il figlio della vittima si era presentato in caserma a Mugnano alle ore 19.25. I carabinieri hanno raccolto la denuncia di scomparsa, avviando immediatamente le ricerche. Intorno alle 21.30, è stata la figlia della vittima ad individuare l'auto di suo padre nei pressi della scuola Marino Guarano.

Avvertiti i carabinieri, questi sono arrivati sul posto, hanno fatto aprire i cancelli dai custodi e sono entrati nel perimetro dell'istituto scolastico ispezionandone i locali, sia interni che esterni. Sono stati quindi gli stessi carabinieri a ritrovare il corpo della vittima, in un'aiuola.

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