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Cronaca Chiaia / Via Francesco Caracciolo

"Gravi indizi a carico": resta in carcere il presunto assassino di Francesco Pio

Il gip convalida il fermo di Valda, indagato per l'uccisione del giovane di Pianura davanti agli chalet di Mergellina: "Non ci sono dubbi che sia lui"

"Non c'è dubbio alcuno che l'autore della condotta che causava la morte di Francesco Pio Maimone sia l'odierno indagato". Lo scrive il giudice per le indagini preliminari che ha convalidato il fermo di Francesco Pio Valda, il ventenne presunto colpevole dell'uccisione del 18enne di Pianura davanti agli chalet di Mergellina, nella notte tra il 19 e il 20 marzo scorsi. "Sussistono gravi indizi di colpevolezza e pericolo di fuga" si legge nell'ordinanza (documento di cui NapoliToday è in possesso). Tanto basta perché l'indagato resti in custodia cautelare nel carcere di Secondigliano, in attesa del processo.

Il gip ricostruisce tutta la vicenda, momento dopo momento, grazie alle immagini di video-sorveglianza e alle dichiarazioni dei presenti raccolte dalla polizia. Dalle parole dei gestori dei locali si apprende che intorno alle 2 di notte si sarebbe accesa una discussione tra due gruppi di persone per "questioni legate all'abbigliamento". Uno di questi gruppi era quello degli amici di Valda, provenienti da Barra. 

Le testimonianze

A specificare meglio il motivo dell'alterco è proprio uno degli amici del presunto omicida: "Mentre erano in attesa di essere serviti, un ragazzo fortuitamente saliva sopra le scarpe di Francesco Valda". Da qui, l'inizio della discussione. Valda avrebbe intimato una maggiore attenzione per "scarpe Louis Vitton da mille euro", l'altro avrebbe risposto "te ne compro dieci".

Gli animi si sono scaldati, si sono aggiunti gli altri. Ad alzare ancora di più il tiro ci avrebbe pensato A. P., in difesa di colui che avrebbe calpestato le costose scarpe, che viene descritto come "una persona sulla 50ina con i capelli brizzolati che ha sferrato un calcio a Valda". A questo punto, è ancora un amico dell'indagato a riconoscerlo come colui che ha esploso i colpi di pistola: "Arrivato all'altezza dello Chalet Sasà ha estratto un'arma che teneva nascosta nei pantaloni ed una volta impugnata ha esploso prima 3 o 4 colpi". 

A pochi metri di distanza c'è un terzo gruppo di ragazzi, che nulla c'entra con tutto ciò: si tratta di Francesco Pio Maimone e dei suoi amici, uno dei quali racconta che avevano ordinato da bere e mangiare nello stesso chalet. "Improvvisamente - racconta alla polizia - un ragazzo che si trovava di fronte con una pistola in mano ha iniziato a sparare. Esplodeva 3 o 4 colpi. Francesco era dietro di me, mi chiamava (NapoliToday ha deciso di non riportare i nomi dei testimoni citati nell'ordinanza, ndr). I suoi occhi erano girati, sul selciato ho visto del sangue, allora ho aperto il giubbino e ho visto che aveva un foro nel petto". La descrizione di chi ha sparato è molto dettagliata: "Alto 175 centimetri, biondino, robusto, capelli tagliati corti, con una felpa verde con cappuccio". E' la descrizione esatta di Valda.

L'ipotesi di reato

Le telecamere di video-sorveglianza hanno ripreso solo la prima parte della lite. Al momento degli spari, invece, i due gruppi sono fuori campo. Ma per il gip, il presunto assassino viene indicato come colui che ha sparato sia dai suoi sodali che dagli amici di Francesco Pio. "E' indubbio - scrive il giudice - che la condotta debba essere qualificata quale omicidio volontario, aggravato dai futili motivi e del metodo mafioso". Secondo gli inquirenti, infatti, il comportamento di Valda sarebbe riconducibile a una chiara matrice camorristica, rafforzata dall'appartenenza di alcuni componenti della sua famiglia al clan Aprea di Barra. 

Il gip sembra anticipare anche quello che potrebbe essere il capo di imputazione per la richiesta di rinvio a giudizio: omicidio volontario aggravato. Anche se appare ormai scontato che i colpi non erano rivolti direttamente a Francesco Pio, per i magistrati sparare ad altezza uomo sulla pubblica via equivale ad accettare il rischio di poter uccidere qualcuno. 

Mentre la giustizia segue il suo iter, la famiglia della giovane vittima si prepara per il funerale che si terrà sabato 24 marzo, alle 15.30, nella chiesa di San Lorenzo Martire di Pianura. Sarà il momento per tutta la comunità di dare l'ultimo saluto a Francesco Pio Maimone. 

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