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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Giugliano in campania

Carmine ucciso a colpi di pistola dopo una lite: arriva la prima condanna

Il processo di primo grado è stato celebrato presso la Corte d'Assise di Napoli

Paolo Di Nardo, 38 anni, è stato condannato in primo grado per l'omicidio di Carmine Fammiano. Il fatto è avvenuto a Giugliano il 7 agosto 2020 quando, dopo una lite per questioni di viabilità, Di Nardo esplose diversi colpi di arma da fuoco contro il 41enne che perse la vita per le ferite riportate.

La sentenza di colpevolezza è stata emessa lo scorso 31 marzo dalla Corte d'Assise di Napoli. Subito dopo i fatti, le immagini di videosorveglianza e alcune testimonianze portarono le forze dell'ordine ad individuare l'autore della sparatoria, a seguito della quale Fammiano riuscì a rimettersi alla guida della sua auto, ma venne ritrovato poco distante in una pozza di sangue. Ad ucciderlo, secondo l'autopsia, è stata la lesione causata da uno dei proiettili ad un'arteria vitale.

Nel prosieguo delle indagini, dopo l'arresto di Di Nardo, gli inquirenti, grazie ad accertamenti balistici e medico legali disposti, hanno stabilito che dei tre proiettili, tutti sparati da un'arma calibro 9 e che hanno raggiunto la vittima agli arti inferiori, quello mortale era risultato essere un proiettile rimbalzato al suolo. Di Nardo è stato condannato per omicidio doloso aggravato dai futili motivi.

L'agguato tra la folla

L'agguato avvenne tra la folla in via Primo Maggio, a pochi passi dalla Villa comunale, poco dopo le 19:30. Fammiano si trovava nei pressi di un’agenzia di scommesse quando è stato raggiunto dai colpi di arma da fuoco che poi l'avrebbero ucciso.  La vittima, fattorino per una pizzeria, cercò anche di spostarsi con l'auto, ma dopo qualche metro morì dissanguato per una delle ferite riportate alla gamba. Sul posto intervennero i sanitari del 118, ma per lui già non c'era più nulla da fare. 

Dopo la sua morte, vennero subito avviate le indagini da parte della Polizia che, oltre a raccogliere le immagini di videosorveglianza della zona, ascltò alcuni testimoni. Il killer venne subito individuato, anche se Di Nardo fece perdere le sue tracce. La fuga, però, fu breve. Dopo appena tre giorni Di Nardo - allora 36enne - venne arrestato nell’area di servizio Tamoil di Frignano, lungo l’A1, mentre cercava di tornare a Giugliano Nel corso dell'interrogatorio innanzi al pubblico ministero del Tribunale di Napoli Nord Di Nardo ammise le proprie responsabilità, spiegando di aver ucciso Fammiano in seguito a una lite per motivi di viabilità.

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