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Cronaca Santa maria la carità

Omicidio Cannavacciuolo, la svolta. La fidanzata: "Una liberazione"

Fermati ieri due sospettati, Ciro Afeltra di 29 anni e Violanto Petrucci di 26. Il sindaco sammaritano Francesco Cascone. "L'euforia è durata appena un secondo, il senso di tristezza per aver perso Carlo continua a prevalere"

Sono stati fermati ieri mattina Ciro Afeltra di 29 anni e Violanto Petrucci di 26, i presunti assassini di Carlo Cannavacciuolo, il 27enne veterinario assassinato a Santa Maria la Carità in un tentativo di rapina dopo la mezzanotte di venerdì scorso, mentre era appartato con la sua fidanzata. I due hanno fornito un alibi ritenuto inattendibile e si sono più volte contraddetti tra di loro. Perquisendo la camera da letto di Petrucci, i carabinieri del gruppo di Torre Annunziata, con il capitano Alessandro Amadei, hanno trovato anche una confezione di guanti di lattice, usati per non lasciare impronte digitali durante le rapine. Afeltra e Petrucci stanno per lasciare la caserma dei carabinieri, diretti al carcere di Poggioreale.

LE REAZIONI - "L'arresto dei killer di Carlo è finalmente un raggio di sole dopo il tanto buio di questi giorni. Ci auguriamo che l'arresto dei presunti assassini sia stato dovuto anche alla collaborazione dei cittadini con le forze dell'ordine. Noi ci auguriamo che questa tragedia abbia rotto il muro di omertà che spesso caratterizza i nostri territori che sono, mai come oggi, sotto assedio della camorra e criminalità", hanno detto il presidente del Consiglio di Ateneo degli studenti della Federico II Francesco Testa e il responsabile regionale della Confederazione degli studenti, Marcello Framondi. Il commissario regionale campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli: "Non possiamo che essere contenti di questi arresti. Se queste persone di Pimonte sono gli assassini ci aspettiamo una pena esemplare. Si sono comportati come bestie senza cuore e meritano di pagare per sempre per quello che hanno fatto. Questa volta la giustizia può ridare speranza ad una provincia sotto attacco della criminalità. Ringraziamo pubblicamente i Carabinieri e tutte le forze dell'ordine per il lavoro svolto e per la rapidità di azione".

LA FIDANZATA DI CARLO E LE REAZIONI a SANTA MARIA LA CARITA' - Carmela Donnarumma, 25 anni, si è commossa quando ha saputo la notizia. "Grazie, grazie. È una liberazione". Ma non si è mossa da casa. Il sindaco sammaritano Francesco Cascone, come si legge su Il Mattino, ha commentato così la giornata di ieri: "L’euforia è durata appena un secondo poiché il senso di tristezza per aver perso Carlo continua a prevalere. Eravamo certi che la giustizia avrebbe trionfato. Il Comune adesso si costituirà parte civile. Sapere che i colpevoli non sono giovani del nostro paese è una magra consolazione. Adesso non consentiremo che quello che è accaduto a Carlo si dimentichi, l’omicidio ha scosso tutti. Il nostro territorio non è immune dalla criminalità, e bisogna perciò aumentare il livello di guardia. Ho parlato con Giovanni, il papà di Carlo, che mi ha detto parole bellissime. Al momento giusto ne parlerò". Gli amici più stretti del giovane ucciso hanno tenuto a sottolineare: "Spertiamo solo che si possa trarre una insegnamento da tutto questo, affinché quello che è accaduto a Carlo non succeda mai più".

Omicidio Cannavacciuolo, gli arresti © Tm News/Infophoto

CHI SONO I DUE FERMATI - Violanto Petrucci è il più noto alle forze dell'ordine. Ha precedenti per furto e spaccio di droga ed è stato al centro di episodi in parte ancora da chiarire. Nel settembre del 2010, ad esempio, fu ferito con 15 coltellate in piazza a Pimonte. Ad accoltellarlo, un contadino. Petrucci gli aveva rubato una falciatrice, lui la voleva indietro. Al rifiuto, ecco le coltellate. Nel gennaio di quest'anno, invece, Petrucci è stato atteso e ferito da due persone sotto casa che gli hanno sparato alle gambe. Ciro Afeltra è stato invece arrestato in passato in flagranza di reato per un furto d’auto.

I funerali di Carlo Cannavacciuolo © Tm NewsInfophoto

Morte di Carlo Cannavacciuolo, il luogo dell'omicidio

Nelle indagini, coordinate dal pm Barbara Aprea e dal procuratore capo Diego Marmo della Procura di Torre Annunziata, i carabinieri hanno puntato alla verifica degli spostamenti dei sospettati. Dai cellulari e dai ponte radio su cui erano agganciati nei minuti prima, durante e dopo la rapina, si è arrivati a raccogliere parte degli indizi su Petrucci e Afeltra. I loro cellulari avrebbero infatti seguito il percorso ricostruito dagli accertamenti tecnici sul luogo del delitto. Riscontri trasmessi ai magistrati, insieme con la richiesta del decreto di fermo per omicidio, tentata rapina e detenzione illegale di arma.

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