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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Scampia

Guerra a Scampia, Cancellieri: "Lo Stato deve fare di più"

Nel fine settimana l'omicidio di Raffaele Abete, fratello del boss Arcangelo. Il Cardinale Sepe: "La camorra è un tumore. È come quegli animali a cui tagli la testa e poi ne nascono due"

Nella notte tra sabato e domenica, l'ultimo omicidio della faida di Scampia. Vittima Raffaele Abete. Il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, ha annunciato a a Sky tg24 un impegno straordinario per l'area nord: "Nell'ultimo periodo a Scampia abbiamo attuato dei forti dei controlli sul territorio. Probabilmente non è bastato e dovremo fare ancora di più".

Dure le parole del cardinale Crescenzio Sepe: "La camorra è un tumore. È come quegli animali a cui tagli la testa e poi ne nascono due. Si era detto che ormai era iniziata la guerra, una guerra che in un certo momento si era un po' stabilizzata, non perché avessero trovato degli equilibri ma perché ancora l'uno contro l'altro non riuscivano a prevalere. Con questi ultimi omicidi ormai si assiste allo scatenamento". Però "c'è una grossa presenza, c'è un grosso impegno da parte delle istituzioni, della magistratura, delle forze dell'ordine per cercare di arginare questo fenomeno".

"La cittadinanza chiede una legge speciale e meno burocrazia e retorica contro la guerra di camorra. Sostituiamo a passerelle e annunci veri ed immediati investimenti sociali, culturali, economici e soprattutto garantiamo il presidio integrale del territorio ad oggi ostaggio della malavita, dalle occupazioni abusive al business della droga". La richiesta arriva da Angelo Pisani, presidente dell'Ottava Municipalità. "Con questo ultimo omicidio, che era già scritto risultando la naturale risposta all'agguato di Terracina lo Stato ha perso un'altra occasione per dimostrare di poter garantire controllo e sicurezza ai cittadini e soprattutto di avere il polso della situazione. Purtroppo la guerra si combatte sul campo e non bastano gli strumenti e i lenti metodi della burocrazia che sono solo buoni ingredienti della demagogia mediatica e politica responsabile della situazione. I partiti politici e i nostri governanti, che non conoscono il territorio per non esserci mai venuti e non aver mai respirato questa aria, salvo un passaggio con la scorta in qualche campagna elettorale, non hanno proprio la percezione della realtà e di come si vive nelle strade di Napoli nord e provincia, di chi comanda al posto delle amministrazioni e quali sono le abitudini e le sofferenze che devono subire i cittadini".

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