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Cronaca Stella / Piazza Sanità

Stragi di camorra, le intercettazioni dei killer: "Dobbiamo uccidere donne e bambini"

Nelle intercettazioni è ricostruita la lotta per il controllo della Sanità e culminano con l'ammissione di Emanuele Esposito di essere il killer materiale della strage del 22 aprile

La strage del 22 aprile scorso al circolo privato delle Fontanelle, nel cuore della Sanità, ha provocato la morte di due esponenti del clan Vastarella e tre feriti.

Come emerso dalle indagini e dalle intercettazioni della squadra mobile, la mente dell'agguato sarebbe quella del boss Antonio Genidoni, arrestato assieme alla madre Addolorata Spina, a Vincenza Esposito, la moglie e al killer Emanuele Esposito, figlio e fratello delle vittime dell'agguato avvenuto a Marano nel weekend scorso.

Nelle intercettazioni è ricostruita la sanguinosa lotta per il controllo della Sanità e culminano con l'ammissione di Emanuele Esposito di essere il killer materiale della strage della Sanità.

Ecco alcuni passaggi pubblicati dal Corriere del Mezzogiorno, dove emerge la volontà del commando di vendicare gli omicidi di Marano.

Antonio Genidoni : «Mo ‘e schiattamm’ ‘a cap’ pur’ a lor’... mo ‘e pigliamm a tutti quanti, uomini creature, femmine».
Emanuele Esposito : «Mo piglio le bombe e gliele butto nelle case, sull’anima di Ciro… Devo andare solo in galera mo! Mo prendo le bombe e gli uccido le creature, sull’anima di Ciro… È inutile che piango, non ci sta niente da fare. Dobbiamo sterminare tutta la famiglia».

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