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Cronaca Porto / Via San Maria la Nova

Occupy Cesaro: alla Provincia ancora proteste antidiscarica

Presidio davanti alla sala consiliare di Santa Maria La Nova. Momenti di tensione: manganellate della polizia sui manifestanti pacifici. Delegazione dei comitati ottiene l'ingresso in Provincia

Un gruppo di cittadini di Marano, Chiaiano e Mugnano, insieme ai comitati antidiscarica che da anni sono attivi sul territorio nord di Napoli, ha manifestato oggi davanti alla sede del consiglio provinciale a Santa Maria La Nova per chiedere una risposta chiara e definitiva rispetto alla chiusura della discarica di Chiaiano e scongiurare il pericolo di nuove discariche in zone (la Provincia ha già individuato altre 6 cave nel territorio di Marano).

La protesta, intitolata “Occupy Cesaro”, era iniziata nel pomeriggio di ieri, quando una ventina di cittadini avevano occupato la sala consiliare, in maniera pacifica, come gesto simbolico per impedire il consiglio di oggi e destare attenzione rispetto alla grave problematica che richiede una soluzione urgente. I residenti dell’area nord sono infatti esasperati dai disagi provocati dalla discarica e temono che la messa in sicurezza (il nuovo argine di contenimento che si vuole costruire) di cui si parla sia solo un modo per ampliare l’invaso e tenerlo aperto ancora qualche anno. Come è ormai accertato anche dalla Procura, che ha richiesto in merito perizie tecniche già depositato, Cava del Poligono è un sito completamente “fuori legge”, non rispondente per niente alle norme previste in materia di discariche.

“La soglia di “sopportabilità” dei miasmi prodotti va ben oltre il limite imposto dalla normativa europea ed è ormai cosa certa che l’impermeabilizzazione del suolo dell’invaso è stata fatta con materiali scadenti, con il rischio enorme d’inquinamento delle falde acquifere” ci dicono rappresentanti del Comitato Civico Cambiamo Mugnano.

Presidio antidiscarica alla Provincia - Foto V. Graniero

“Il rischio disastro ambientale è fortissimo e non lo dicono i black bloc o i manifestanti del presidio di Chiaiano – ci dice il consigliere municipale Ivo Poggiani – ma lo dice la Procura della Repubblica. La Provincia non può rimanere in silenzio, Cesaro dovrebbe tutelare l’ambiente e la salute dei suoi cittadini”. I manifestanti che ieri hanno occupato la sala consiliare hanno poi raccontato a NapoliToday.it come si è svolta l’occupazione e le modalità che le forze dell’ordine hanno utilizzato per sgomberare la sala.

“Fino alle 21.30 non c’è stato nessun problema, sono venuti anche consiglieri di opposizione e forze dell’ordine che si sono alternati in tutta tranquillità. Abbiamo spiegato i motivi dell’atto di protesta, simbolico e comunque pacifico. D'un tratto, senza preavviso o comunicazione, l'equivalente di nove camionette di celere più una decina di personale digos hanno fatto irruzione per trascinare via, letteralmente, persone di 50-60 anni, casalinghe, pensionati. A quel punto è scattata la rabbia generale per i modi violenti in cui venivano trascinati via gli occupanti (mani alla gola, trascinati per le braccia, spintoni…) che ha fatto alzare la tensione. La Provincia invece di tutelare cittadini per bene che manifestano per un diritto inalienabile, gli manda contro la polizia in tenuta antisommossa”.

Una signora di 52 anni ci racconta ancora che “i manifestanti si erano organizzati con tombola e panini con la nutella, a volto scoperto e mani nude. Niente poteva far pensare che ci fosse bisogno di tanta forza per sgomberare la sala. Io – ci dice la signora – quando ho visto portar via con tanta forza i più giovani, mi sono sentita in dovere di proteggerli da tanta ingiustizia, anche perché quest’iniziativa è partita proprio da noi donne del Presidio Antidiscarica, noi mamme, stanche di temere per la salute dei nostri figli”.

Presenti alla mobilitazione di oggi, per appoggiare i manifestanti, anche il Consigliere comunale Pietro Rinaldi e il Consigliere provinciale Giorgio Carcatella (capogruppo Federazione della Sinistra). Rinaldi spiega a NapoliToday di essere presente come cittadino e come rappresentante delle istituzione perché questa è una battaglia che non può veder scissi i due ruoli: “la discarica va chiusa, affidare l’allestimento del sito a ditte in odore di camorra ha portato i risultati su cui oggi la Procura indaga e si esprime, ma noi non possiamo aspettare i tempi della Procura, la discarica è una bomba ecologica, è pericolosa, come dimostrano tutti i dati, e il soggetto competente (la Provincia di Napoli) ha il dovere di chiuderla. Anche l’occupazione di ieri sera da parte di alcuni cittadini è la dimostrazione che Cesaro non può più nascondersi, non può far finta di non vedere e deve prendere una posizione netta e chiara”.

Purtroppo scene di tensione non sono rimaste isolate allo sgombero di ieri sera, ma si sono verificate anche oggi durante la protesta, scene che ci sono sembrate ingiustificate. Mentre i manifestanti, sempre in modo pacifico e a volto scoperto, si erano chiusi a blocco per evitare l’ingresso dei consiglieri all’interno della sala consiliare, le forze dell’ordine in tenuta antisommossa si sono schierate davanti all’ingresso della sede provinciale, ma anche alle spalle dei manifestanti. E’ bastato poco, anzi niente, qualche piccolo insulto indirizzato genericamente ai consiglieri che cercavano di entrare in Provincia, e mani alzate ad impressionare alcuni dei poliziotti, che hanno iniziato a manganellare.

Alla fine la tensione è calata e i cittadini in protesta sono riusciti ad ottenere che una delegazione di 5 persone entrasse per conferire con i capigruppo consiliari. Un altro appuntamento è adesso previsto per lunedì, giorno in cui i comitati potranno consegnare ai capigruppo tutta la documentazione ufficiale raccolta, in cui si attestano non solo le irregolarità dell’invaso, ma anche che il sito è ormai saturo e va assolutamente chiuso (data di chiusura riportata dell'AIA ufficiale della discarica è il 31 dicembre 2011). I comitati e i cittadini hanno ricevuto anche le scuse dei consiglieri per le modalità con cui sono stati sgomberati ieri dalle forze dell’ordine e per la carica ingiustificata di oggi. Ma ai cittadini di Marano, Mugnano e Chiaiano non bastano più le parole, adesso aspettano solamente fatti concreti che mettano fine ai disagi e all’esasperazione.

Intanto nella sede della Provincia di Piazza Matteotti un'altra battaglia iniziava alle 15.30, strettamente legata con le proteste antidiscarica: 14 sindaci dell'area nord di Napoli incontravano rappresentanti provinciali (ass. Caliendo) e regionali per discutere (ed eventulamente firmare) il piano dei rifiuti. I primi cittadini presentavano oggi una bozza di gestione virtuosa in cui non sono previste altre discariche né inceneritori, come invece vorrebbero dalla Provincia. Davide contro Golia, non resta che aspettare per sapere chi l'avrà spuntata.

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